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Indagata la segretaria di Bersani: truffa alla Regione Emilia Romagna

Nei guai Zoia Veronesi, storica collaboratrice del segretario Pd: si è fatta fare un incarico ad hoc per seguire Pier?

Giulio Bucchi
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La storica segrataria di Pierluigi Bersani, Zoia Veronesi, è indagata alla Procura di Bologna per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia-Romagna. A mettere in moto l'inchiesta fu nel 2010 un esposto del deputato Enzo Raisi (ex Pdl, oggi in Futuro e Libertà): si ipotizzava la creazione di un incarico appositamente per lei da parte della Regione per cui lavorava, che le consentisse di continuare a seguire a Roma l'attività del segretario del Pd ed ex presidente della Regione. La Veronesi, da tempo, non è più dipendente regionale, ma lavora per il Partito democratico. ''Il pubblico ministero - ha spiegato, interpellato dai giornalisti l'avvocato difensore Paolo Trombetti - ci ha invitato a rendere interrogatorio: cosa che faremo senz'altro perché abbiamo interesse a chiarire che non c'è stata nessuna irregolarità da parte di chiunque, tanto meno della signora Veronesi''.  La ricostruzione di Raisi - "Nel 2010 feci cinque esposti - ricorda Enzo Raisi -. Uno di questi riguardava la Veronesi. Avevo avuto dei documenti e delle carte dove si configuravano dei reati a suo carico. Ho verificato la loro veridicità, presentandoli alla magistratura". "Io sono un garantista nato - commenta all'AdnKronos il deputato ex Pdl, oggi coordinatore regionale di Fli in Emilia Romagna -, finchè non interviene una sentenza di condanna, sono tutti innocenti. Ma sono confortato dal fatto che avevo visto bene e ho fatto fino in fondo il mio dovere istituzionale. Ricordo ancora che mi criticarono e presero in giro per questi cinque esposti. Persino Berlusconi, quando venne a Bologna, mi disse che avevo fatto male a presentarli". La difesa - Non è una novità l'indagine della procura di Bologna su Zoia Veronesi precisa lo staff del segretario del Pd: "Risale al 2009 quando Rais presentò un esposto sostenendo che Veronesi lavorava a Roma mentre continuava a essere pagata dalla Regione Emilia Romagna di cui era dipendente". La denuncià arrivò in piena campagna per le primarie in cui Bersani fu eletto segretario. "E adesso che ci sono le primarie torna fuori...", sottolineano i collaboratori del segretario del Pd.  "Visto che c'è un esposto, ancorchè di Raisi, è giusto che la Magistratura accerti", commenta in serata Bersani: "Sono comunque sicuro che le cose siano state fatte per bene".

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