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Sfilate, triathlon, autogolEcco i giudici castiga-scienziati

Matteo Legnani
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Con la sentenza di primo grado dell'altroieri a L'Aquila, giunta in tempi record per gli standard del nostro Paese (due anni e mezzo, dal 3 giugno 2010, data dei sette avvisi di garanzia ai componenti della Commissione Grandi Rischi).  i loro nomi hanno fatto il giro del mondo. Da Al Jazeera English allo Spiegel, da El País al Telegraph. Anche se fin dall'inizio non sono certo mancate critiche e polemiche (tra le prove sono stati accettati, tanto per fare un esempio, alcuni spezzoni del film Draquila di Sabina Guzzanti...). Ma chi sono il giudice unico del Tribunale dell'Aquila Marco Billi e i pm Fabio Picuti e Roberta D'Avolio? Difficile tracciare un ritratto del 43enne napoletano Billi, visto che nel capoluogo abruzzese, dove è stato trasferito da Teramo a fine 2009, è un pendolare: arriva, lavora e subito riparte, senza dare confidenza a nessuno. Chi lo frequenta per motivi professionali lo descrive come un lupo solitario, dal carattere schivo, poco incline a dare confidenza, pronto appena può a scaricare la tensione con il triathlon (nuoto, ciclismo e corsa). Leggi l'articolo integrale di Miska Ruggeri su Libero in edicola oggi 24 ottobre  

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