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Campione dei chirurghi, fa il passacarte: così l'Italia spreca i suoi talenti

L'incredibile storia del dottor Detogni: all'Ulss di Verona ha procurato progetti Ue per milioni di euro, l'hanno spedito a vidimare patenti

Giulio Bucchi
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di Andrea Scaglia È sempre così: ci sono storie che meglio di ogni analisi socio-politica spiegano come vanno le cose, in questo nostro strano Paese. Dice: sì, ma sui casi individuali ogni volta tocca fare la tara, ché svolgimento e conclusioni variano a seconda del punto di vista. Ed è anche vero, intendiamoci. Ma in questa vicenda ambientata a Verona si ritrovano - al netto di eventuali versioni di parte - elementi di cui da lustri si continua a discutere senza mai davvero venirci a capo, robe tipo «merito» e «professionalità» e anche «corretto impiego delle risorse». Nel senso: nelle nostre strutture sanitarie pubbliche in deficit permanente effettivo può succedere che un medico stimato all'estero e capace di attrarre importanti progetti europei - con tutto quel che consegue in termini di ritorno scientifico e anche economico - finisca... a vidimar patenti. Leggi l'articolo integrale di Andrea Scaglia su Libero in edicola oggi, mercoledì 25 ottobre

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