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Taranto, Ilva e inquinamento, Clini: "Ora programma straordinario di prevenzione"

Il ministro dell'Ambiente: "Il governo ha già contribuito a ridurre i pericoli delle attività industriali". Balduzzi (Salute): "Subito monitoraggio"

Giulio Bucchi
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"I dati sui tumori e la mortalità impongono un programma straordinario per la prevenzione dei rischi ambientali e la protezione salute della popolazione". I dati del rapporto Sentieri sull'incidenza dell'inquinamento industriale a Taranto sulle malattie polmonari e i tumori impone al ministro dell'Ambiente Corrado Clini di correre ai ripari. "L'inquinamento ambientale associato alle attività industriali e cantieristiche dei decenni passati ha un ruolo significativo negli eccessi di mortalità rilevati per alcune tipologie di tumori - ha spiegato Clini -. Per quanto riguarda l'eliminazione delle sorgenti di rischio sanitario associate alle attuali attività industriali, desidero ricordare le due linee di azione che hanno guidato le iniziative del ministro dell'ambiente di questi mesi". Iniziative, ricorda Clini quali il "risanamento dei siti inquinati ubicati all'interno degli stabilimenti industriali, per le quali ho accelerato tutte le procedure necessarie alla approvazione e realizzazione dei piani di bonifica e/o messa in sicurezza". Tra queste, "il riesame dell'Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciata all'Ilva il 4 agosto 2011 con la finalità di minimizzare le emissioni inquinanti e gli impatti ambientali dei processi produttivi attraverso l'impiego delle migliori tecnologie disponibili indicate dalla Ue, l'adozione di misure urgenti da completare entro 3 mesi, il recepimento della legge della Regione Puglia sulla valutazione del danno sanitario". Balduzzi: "Monitoraggio e prevenzione" - Gli fa eco il ministro della Salute Renato Balduzzi, che anuncia "un piano di monitoraggio nell'Aia ed un piano di prevenzione 'generalizzata' che vada dall'età prenatale ai lavoratori esposti all'inquinamento". "Il piano di monitoraggio - ha detto il ministro - si articolerà su tre direttrici: monitoraggio ambientale, biomonitoraggio e sorveglianza epidemiologica". "Abbiamo chiesto e ottenuto - ha aggiunto Balduzzi - l'adozione di un sistema di monitoraggio sanitario dell'efficacia delle prescrizioni e la possibilità di rivedere l'Aia in funzione dei risultati del monitoraggio. Per quanto attiene il biomonitoraggio inserito nell'Aia, esso riguarderà un campione adeguato di residenti a Taranto, selezionati in base a studi, e prenderà in considerazione i metalli, i contaminanti organici e la capacità di riparazione del Dna". Invece la sorveglianza epidemiologica, che costituisce il terzo aspetto del piano, "prenderà in esame i livelli giornalieri del Pm10 e del Pm2,5 sulla mortalità naturale, cardiovascolare, respiratoria e sui ricoveri ospedalieri" nonchè il rischio riproduttivo e "l'incidenza della patologia oncologica in età pediatrica". 

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