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Chi è "Paoletto"il maggiordomo del papache rischia 30 anni

Il presunto "corvo" del Vaticano è sposato, ha tre figli e vive in un appartamento nella Città santa. Assiste Ratzinger in tutta la giornata

Matteo Legnani
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  Versava il succo d'arancia o un bicchiere di vino al tavolo  papale, durante la colazione e la cena con qualche raro ospite. Teneva l'ombrello alle spalle del Papa, quando pioveva. Lo accompagnava lungo le ampie camere dell'Appartamento, l'ultimo a salutarlo e ad augurargli la buonanotte. Fino a due giorni fa queste  sono state l'immagine pubblica e la vita quotidiana di Paolo Gabriele, ora additato dal mondo come il “corvo”, il traditore. Lui, che è stato l'ombra fedele di Benedetto XVI, fin da quando, nel febbraio 2006, è andato in pensione il maggiordomo di Giovanni Paolo II, Angelo Gugel. Gli succedeva nella «famiglia pontificia» quel quarantenne (oggi quarantaseienne) di confermata esperienza, Gabriele appunto,  Paoletto per gli amici del palazzo apostolico.  Le sue mansioni sono state quelle di aiutante di camera, o come un tempo veniva definito “maggiordomo personale”. Padre di tre figli ancora piccoli,  Gabriele è   uno dei pochissimi laici ammessi all'interno delle stanze degli appartamenti   papali. Definito come una persona semplice e molto devota al   pontefice, fa parte della selezionatissima cerchia di persone che   lavorano a contatto con Benedetto XVI. A partire, naturalmente,   dai due segretari personali, monsignor Georg   Ganswein e monsignor Alfred Xuereb. I servizi sono affidati alle «signorine»: Loredana, Carmela, Cristina e Emanuela. Quest'ultima, nel novembre 2010, è stata travolta da un'auto ed è morta in seguito alle ferite riportate. Al suo posto è arrivata Rossella.  Benedetto XVI le ha sempre chiamate semplicemente per nome, perché non sono suore, ma  laiche di Comunione e Liberazione riunite nell' associazione «Memores Domini» senza voti,  ma con la «promessa» di essere caste, povere e obbedienti. Carmela era già stata al servizio del cardinale Ratzinger. A coordinare il lavoro della piccola comunità è la tedesca suor Birgit Wansing, dell' istituto di Schönstatt. Gabriele  vive con la famiglia in una palazzina all'interno della mura leonine, nella zona residenziale dello Stato. La sua vita, fino a due giorni fa, si svolgeva secondo il cerimoniale previsto.   Nelle prime ore del mattino, l'aiutante di camera compare nella stanza del Pontefice per aiutarlo a vestirsi e partecipa alla messa che il Papa celebra in forma privata nella Cappella dell'Appartamento. L'aiutante lo segue poi negli appuntamenti della giornata, come le udienze pubbliche e private. Tra i suoi compiti, anche quello di servire il Pontefice al momento del pranzo quando, non di rado, egli stesso siede poi alla tavola di Benedetto XVI per consumare i pasti. Alla sera, prepara la stanza da letto del Pontefice e si congeda quando Ratzinger si ritira nel suo studio.Assiste il Papa anche durante i viaggi. Proprio per il suo ruolo, ha accesso a tutte le chiavi che aprono porte, scale e ascensori. Non è  la prima volta che un membro della «famiglia pontificia» finisce coinvolto in uno scandalo. È il caso del dottor Riccardo Galeazzi Lisi, il medico di Pio XII, che veniva “stipendiato” dai vaticanisti per tenerli informati sulla salute del Papa, come ha raccontato in un libro l'attuale decano della Sala Stampa della Santa Sede, Benny Lai. Pio XII, una volta scoperto che Galeazzi Lisi lo tradiva, non lo rimosse, si limitò a non rivolgergli più la parola. Certo papa Pacelli non poteva immaginare  fin dove sarebbe arrivato, l' «archiatra corrotto»,  giunto a fotografarlo sul letto di morte. di Caterina Maniaci  

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