Maggiordomo incastrato, ecco perchènon può aver fatto tutto da solo
L'aiutante del papa era un uomo fidatissimo. A molti dei documenti trovatigli in casa non aveva libero accesso
Hanno beccato il corvo. L'uomo che ha trafugato documenti riservatissimi del Papa sarebbe Paolo Gabriele, l'ombra di Joseph Ratzinger, il maggiordomo del Papa. Il sospettato numero uno, da febbraio 2006, seguiva il Pontefice in ogni passo. La dizione ufficiale (e attuale) della sua carica è quella di "aiutante di camera", un tempo più semplicemente "maggiordomo personale". Gabirele, padre di tre figli piccoli, è tra i pochissimi laici ammessi nelle stanze degli appartamenti statali: fa parte della selezionatissima cerchia di persone che lavorano a contatto con Ratzinger. La sua vita quotidiana era modulata in base alle abitudini e agli appuntamenti del Papa: servirgli pranzi e colazioni, aiutarlo nel vestirsi, seguirlo nelle udienze pubbliche e private. L'arresto - Ora, però, è cambiato tutto. La sua vita, dopo che sono scattate le manette, è stata completamente stravolta. Una ingente mole di documenti riservati è stata infatti trovata dalla Gendarmeria Vaticana nell'appartamento di Gabriele, in via di Porta Angelica. E così il corvo giovedì pomeriggio è stato prima fermato dagli agenti comandati dall'ispettore generale Domenico Giani e poi interrogato dal promotore di giustizia, Nicola Picardi, che lo ha dichiarato in arresto. Secondo quanto è trapelato dalle stanze vaticane, i sospetti sul maggiordomo li ha sollevati la Commissione Cardinalizia che indaga sulla fuga di notizie. I dubbi - Ma fin dalla notizia del suo arresto ha cominciato a farsi strada un sospetto: Gabriele più che a un corvo assomiglia a un capro (espiatorio). Come sottolinea il vaticanista de La Stampa, Andrea Tornielli, nel suo blog Vatican Insider, è difficile immaginare che un maggiordomo, per quanto "papale", possa accedere con simile agilità a documenti talmente delicati da far cadere nel panico il Vaticano, i documenti pubblicati dalla firma di Libero, Gianluigi Nuzzi, nel libro Sua Santità. Secondo Tornelli "dietro c'è una mente raffinata, che conosce la politica ecclesiastica". Difficile, dunque, che il corvo sia un maggiordomo: piuttosto potrebbe essere un "Gran Ciambellano". E cominciano già a girare delle voci, altri sospetti: la gola profonda potrebbe essere Ettore Gotti Tedeschi, l'ex potentissimo presidente dello Ior, fresco di dimissioni. Secondo Tornielli, ad incastrarlo, ci sarebbe un documento arrivatogli per email e fatto filtrare all'esterno senza cancellare il proprio indirizzo di posta elettronica. Oltre a ciò, va considerato che a molti dei documenti trovatigli in casa Gabriele non aveva nemmeno libero accesso, dato che provengono non dalle stanze del pontefice, ma dagli archivi della segreteria di Stato. E, come scrive oggi su Libero il vicedirettore Franco Bechis, sullo sfondo della vicenda non può non esserci la battaglia che in Vaticano si sta "combattendo" fra l'attuale segretario di Stato Tarcisio Bertone e l'esercito che sempre più si ingrossa nella curia e fuori di chi vorrebbe la sua sostituzione. Tra i papabili alla successione ci sono il neocardinale Mauro Piacenza e il canadese Marco Ouellet, anche se pare difficile che Ratzinger decida di allontanare dalla carica Bertone prima della scadenza del mandato per limiti di età, prevista nel giugno 2013. Nell'apprendere la notizia dell'arresto di Gabriele, papa Rtzinger si è detto "sorpreso e dispiaciuto"