La santabarbara
Non riesco a capire che cosa debba fregarcene del pensiero di Barbara Berlusconi sull'universo mondo. Lo dico con la massima umiltà e senza esibite intenzioni di mancarle di rispetto. Lo dico perché ha rilasciato un'intervista (a Sette del Corriere della Sera) che a mio dire ha ottenuto un'amplificazione spropositata rispetto alle sue competenze, diciamo così. Barbara Berlusconi è un'agiata 28enne che a 19 anni è stata infilata nel cda di Fininvest e che dopo la laurea (in filosofia) è entrata anche nel cda del Milan: questo perché è figlia di Berlusconi, motivo essenziale dell'interesse rivoltole come lei stessa sa benissimo. Il resto è gossip. Comprendo che possa interessare il suo punto di vista sul padre, sulla famiglia, sul Milan, su Thiago Silva, sul suo fidanzato Pato (ma su questo ha taciuto, brava) e comprendo che abbia semplicemente risposto alle domande che le hanno fatto: dunque sui giovani in politica, sui temi etici che riguardano tutti (pacs, gay ecc.) e su altre questioni per cui intervistarla può avere un senso. Ma lo spazio dedicato alle sue opinioni sul bipolarismo, sul debito pubblico, sulle riforme istituzionali, su quelle strutturali nonché su una spending rewiew «troppo timida», ecco, è roba francamente ridicola, solo un tentativo di metterla in mezzo per farla inciampare, una scintilla nella polveriera. Non è esplosa.