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Salvini contro la sinistra: "Perché le 4 regioni rosse dicono no al piano immigrazione"

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"Dopo i no all’autonomia e allo sviluppo, ora le quattro regioni rosse dicono no perfino al controllo dell’immigrazione". La Lega, per bocca dei capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, definiscono "gravissimo" che i governatori di Toscana, Campania, Emilia Romagna e Puglia "si siano rifiutati di siglare l’intesa per migliorare la gestione dei flussi migratori. Fanno ideologia sulla pelle degli immigrati e dei loro stessi cittadini".

"Spiace quando qualcuno dice solo dei no per ideologia - aggiunge il leader leghista Massimiliano Romeo, da Massa, dov'è stato impegnato in un evento in vista delle elezioni amministrative in programma nel capoluogo apuano -. Le quattro regioni di sinistra sono le uniche che hanno detto di no all'autonomia. Le quattro regioni di sinistra sono le uniche che si oppongono a una cosa normale che ci chiede anche l'Europa e cioè di allontanare dal territorio chi entra irregolarmente". "Noi - ha concluso - comunque andiamo avanti. Mi spiace per i cittadini di quelle regioni che ovviamente pagano i no ideologici dei loro politici di sinistra". 

Sul tema era intervenuto in giornata anche Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: "Appare davvero singolare che quattro Regioni, tutte governate dalla sinistra, non stiano definendo le intese con il governo nazionale per l'applicazione dello stato di emergenza per l'immigrazione. Sottraendosi a queste procedure, le Regioni mettono in difficoltà sia le persone che sbarcano e che hanno bisogno dell'aiuto della Protezione Civile e di altre strutture nazionali, sia le amministrazioni comunali dei loro territori che si vedono private di un adeguato supporto. Da un lato ci si lamenta di un mancato aiuto, della carenza dei mezzi, poi per ragioni di pregiudiziale politica le regioni Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana non vogliono dar seguito a una procedura che, lo ribadisco, serve proprio a soccorrere in maniera più adeguata gli stranieri che arrivano in Italia e le amministrazioni comunali che giustamente chiedono un sostegno dello Stato, non potendo disporre autonomamente di risorse economiche e di mezzi tecnici adeguati. Sinceramente sorprende che il pregiudizio politico prevalga sull'interesse dei territori e sul ricorso a procedure migliori con l'intervento della Protezione Civile e di istituzioni nazionali". 
 

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