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Immigrazione, sondaggio-terremoto: "Chi vogliono cacciare gli elettori del Pd". Perché Letta rischia di andare a casa

Pietro Senaldi
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In un episodico momento di lucidità, una decina di giorni fa, prima di partorire la fesseria sulla tassa di successione ai borghesi, il segretario Letta disse che il problema del Pd è che è disconnesso dalla realtà del Paese da anni. Bella scoperta. Se i politici dem fossero in sintonia con gli italiani, o almeno con i loro elettori, l'amaro Enrico non sarebbe mai diventato il loro leader. L'approccio del partito al tema immigrazione ne è la prova. Il nuovo segretario è ossessionato dallo ius soli, il riconoscimento automatico di cittadinanza ai figli degli extracomunitari che nascono in Italia. Letta resta muto di fronte allo scempio della giustizia italiana e indifferente alle sorti di imprenditori e lavoratori autonomi, ma gli basta vedere un barcone all'orizzonte per battere sul chiodo della legalizzazione di tutti gli immigrati, ritenendola, con funambolico ragionamento, la soluzione per evitare i drammi in mare e l'invasione di Lampedusa.

 

 

 

Grazie a un sondaggio di AnalisiPolitica, l'istituto demoscopico presieduto da Arnaldo Ferrari Nasi, Libero è in grado di documentare come solo una minoranza sempre meno numerosa degli italiani (il 39% contro il 42 di quando governava Letta, nel 2014) è favorevole allo ius soli. Ma il dato più clamoroso della rilevazione è un altro: il 60% dei nostri connazionali vorrebbe che la cittadinanza ai figli degli immigrati fosse revocata se essi commettono reati o comunque dimostrano di non condividere i nostri valori e il modo di vivere occidentale. Insomma, si pretende da chi vuol diventare italiano non solo un'integrazione giuridica, con il rispetto delle nostre leggi, ma anche una piena adesione al modello culturale europeo e in particolare italiano. Al contrario di quanto sostiene la sinistra, per la maggior parte della popolazione il diverso è ben accetto solo se si sforza di assomigliarci e perde i tratti più marcati della propria identità. La parte più sorprendente del sondaggio è che anche l'elettorato giallorosso (il 51% di chi vota Pd e il 64% della base grillina) vorrebbe cacciare l'immigrato che delinque o che mette il velo alle proprie donne. Se poi si guarda al centrodestra, tra Forza Italia (72%), Lega (78) e Fdi (86) l'indicazione è plebiscitaria. Significa forse che la maggior parte degli elettori di sinistra è xenofoba e razzista? No, vuol dire semplicemente che Letta e la dirigenza del Pd amano tanto i clandestini perché vi si riconoscono, in quanto sono loro i veri stranieri in patria. Ai tempi di Berlusconi premier, gli ex comunisti si chiamavano Ds e rivendicavano il diritto di vivere in un Paese normale.

 

 

 

Dal colpo di Stato bianco del 2011, che oggi ammette anche Mario Monti, ricordando di aver governato sotto il comando dell'Europa, il Pd è stato al potere nove anni su dieci. In tutto questo tempo, non è mai riuscito a fare dell'Italia una nazione come le altre, capace di lasciare gli immigrati irregolari fuori dalla porta, tanto per dirne una, o quantomeno di non processare per sequestro di persona un ministro che combatte ong e scafisti. Quando Salvini era al Viminale, la sua politica in tema di immigrazione raccoglieva l'89% dei consensi di tutti gli italiani, secondo l'istituto Ipsos, di Pagnoncelli. Viceversa, le idee di Letta sull'argomento non scaldano neppure gli elettori di sinistra. L'hanno capito perfino la Boldrini e Bersani, che hanno smesso da tempo di chiamare i profughi «risorse». Solo Letta va avanti imperterrito a battere sul tasto dell'accoglienza indiscriminata. Significa che nei sette anni trascorsi a insegnare all'università a Parigi, non si è fatto neppure un giro nelle banlieu islamizzate, dove al posto della legge vige la sharia. Ogni volta che spara una boiata, dalla tassa di successione allo ius soli, il segretario del Pd si giustifica dicendo che lui guida la sinistra. Forse ritiene i suoi elettori più fessi di quanto sono in realtà. Avanti così, manca poco e per lui suonerà ancora la campanella.

 

 

 

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