Immigrazione, i nuovi trafficanti di uomini imbarcano mercenari siriani: Libia, la conferma da fonti locali
Solo domenica 9 maggio sono stati cinque i maxi-sbarchi arrivati sulle coste di Lampedusa e che si vanno ad aggiungere ai già numerosi migranti giunti nei giorni scorsi. Eppure, stando alle previsioni, non sarebbe che l'inizio. Stando a quanto riportato da La Stampa - che a sua volta cita fonti locali - è attesa un'ulteriore accelerazione nelle prossime settimane perché le condizioni del mare permetteranno un vero e proprio transito in massa. Dietro a questi, è il sospetto, nuovi trafficanti. L'80 per cento dei libici infatti vive con stipendi statali bassi a causa del congelamento degli introiti del greggio e che comunque fanno fatica a percepire per i problemi di liquidità delle banche.
Questa la ragione per cui molti si reinventano, buttando nel traffico illegale di esseri umani in cambio di contanti facili. E non per forza - ricorda il quotidiano di Giannini - come scafisti ma anche nella logistica. D'altronde i ruoli da ricoprire sono tanti: c'è ad esempio la sentinella che si apposta sulla strada e avverte se arriva qualcuno di sospetto e anche il portare da mangiare ai "clienti" in attesa di partire. Quest'ultimo affidato principalmente ai nuovi arrivati. I più scaltri, invece, si occupano del trasporto dagli hangar alle "case matte" a ridosso degli imbarchi dove i migranti passano le ore prima della partenza.
Ad aggiungersi a questo clima di difficoltà e precarietà economica, il governo di unità nazionale del premier Abdulhamid Dabaiba, per cui l'immigrazione non è affatto una priorità. "Se c'è un problema che devono risolvere, qualcosa gli deve entrare e questo vale non solo per Ankara", spiega la fonte de La Stampa. Infine ad alimentare la preoccupazione la presenza di siriani tra coloro che si sono imbarcati o tentano di imbarcarsi alla volta dell'Italia. Si tratta di persone arruolate nelle milizie dell'Est, quelle del generale Khalifa Haftar e reclutate alla buona per le strade di Damasco o delle città sotto il controllo del governo di Bashar al-Assad, a volte senza un strutturata preparazione militare. Insomma, mercenari che si ritrovano disoccupati. E non è un caso che il leader della Lega, Matteo Salvini, abbia chiesto un incontro urgente al premier Mario Draghi.