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I ministri che non vogliono tagliare gli sprechi

Il premier Mario Monti

Monti ha chiesto una riduzione delle uscite per ridurre le spese: da Esteri a Difesa chi dice no

Lucia Esposito
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Monti incalza i ministri sul taglio delle spese, mancano infatti pochi giorni alla presentazione della prima relazione sulla spending review (L'analisi dettagliata dei diversi capitoli di spesa dello Stato che mira ad accertare gli sprechi che si possono elimindare, ndr), la revisione la spesa pubblica, ma il documento stenta a prendere corpo. Non tutti i suoi ministri sono favorevoli al contenimento della spesa, nel confronto avuto per un paio di ore con il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda si è sfogato spiegando che la "spending review è un'operazione complicata a cui sto lavorando pressocché da solo e quasi a titolo personale". Il ministero dell'Interno Annamaria Severino sarebbe contraria alla razionalizzazione delle Prefetture e a tagliare le spese per le carcere (ma in un'intervista di oggi, lunedì 22 aprile il ministro smentisce la sua opposizione ai tagli spiegando che il suo piano per il Viminale è quello di tagliare un dipendente su dieci). A Palazzo Chigi scatta l'austerity Difesa ed Esteri  Per quando riguarda il ministero della Difesa, il generale Giampaolo di Paola, sarebbe rimasto freddo rispetto alle richieste di ridurre le spese di apparato, come quelle di sorveglianza del terrirorio che in alcuni casi apparirebbero come una duplicazione del servizio svolto da altri corpi o quelle delle cassere. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi di San'Agata, invercve, la Farnesina è gia arrivata al limite dir iduzione delle spese e quindi non può essere oggetto di ulteriori tagli. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento ha chesto proprio davanti a queste resistenze, l'aiuto di una task force. 

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