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Terremoto in Emilia, 40 indagati per il crollo dei capannoni

Nei guai propietari, costruttori e progettisti. Sotto le macerie morirono undici persone

Eliana Giusto
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Quaranta persone fra progettisti, costruttori, proprietari ed esecutori del lavori di realizzazione dei capannoni che non hanno retto al terremoto del 29 maggio scorso in Emilia sono indagate dalla Procura di Modena per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.  L'inchiesta - Sotto i capannoni, mentre svolgevano il turno di lavoro, hanno infatti perso la vita 11 persone tra cui nove operai, un imprenditore e un ingegnere a Medolla, Mirandola, San Felice e Cavezzo. Domani mattina, martedì 18 settembre, il procuratore capo di Modena e titolare dell'inchiesta sul terremoto, Vito Zincani, sarà sentito dalla commissione parlamentare di inchiesta, che, come riporta il sito Ansa.it già oggi pomeriggio farà alcuni sopralluoghi nei capannoni crollati nel Modenese. La Procura ha già incaricato un esperto, l'ingegner Trombetti, che in 90 giorni dovrà stabilire le cause dei crolli. Gli indagati, a loro volta, potranno nominare un consulente di parte. Nuove scosse - Stanotte sempre in Emilia Romagna, tra le province di Modena e Ferrara, intorno all'una e mezza, è stata resgistrata una scossa di magnitudo 2.2. Dai rilievi dell'Istituto Nazionale di Geofisica si apprende che il terremoto ha avuto un ipocentro a dieci chilometri di profondità con epicentro prossimo a Finale Emilia, Bondeno e Sant'Agostino. Non si hanno segnalazioni di danni. 

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