Bossi conta come il due di picche:"La Padania" rispolvera Miglio
Il quotidiano del Carroccio rispolvera in prima pagina l'ideologo del movimento, che nel 1994 dopo le elezioni ruppe violentemente con il Senatùr
Umberto Bossi piange, e ne ha ben donde. Non si tratta di senilità. Semplicemente il Senatùr prende atto del fatto che la sua Lega Nord non esiste più. Dopo lo scandalo gli hanno smontato il giocattolo. Molti lo hanno scaritcato, altri scomunicato, qualcuno lo ha deriso, Roberto Maroni ha preso il suo scettro, alle feste dei militanti viene lasciato in disparte. Ed oggi l'ultimo capitolo di una triste parabola. La pugnalata arriva dal quotidiano di famiglia, La Padania, che spara in prima pagina il titolo: "Macroregione. E' il brevetto Miglio-Lega". "Prima Miglio" - Già, il foglio verde ripropone il professore, l'ideologo del Carroccio che ruppe con Bossi nel 1994. La Padania ripropone "il progetto" che è "una costante del professore, dal Cisalpino fino agli Anni '90". Eloquente il titolone di pagina 4: "Macroregione. Prima Miglio. Prima la Lega". Insomma, un'idea che fu prima del professore e poi assorbita dalla Lega Nord. Tutto vero, ma fa comunque un certo effetto vedere tutto questo spazio dedicato a Gianfranco, riabilitato in tutto e per tutto. Uomo da prima pagina. La rottura Per chi non se lo ricordasse, ecco un breve sunto di quanto accadde quasi vent'anni fa. In occasione delle elezioni del 1994 in ticket con Silvio Berlusconi, Bossi nel programma accolse solo marginalmente i punti salienti del progetto di Miglio. Quindi il dissensò si acuì poiché il professore non fu nominato ministro, e Bossi spiegò che sia Berlusconi sia Gianfranco Fini erano contrari alla nomina. Tranchant la risposta di Miglio: "Spero proprio di non rivederlo più. Per Bossi il federalismo è stato strumentale alla conquista e al mantenimento del potere". Le strade del Senatùr e di Miglio non si intrecciarono più. Ma oggi quelle del professore (morto nel 2001) e del Carroccio, almeno su La Padania, si ritrovano. Una ulteriore dimostrazione del fatto che, oggi, Bossi nella Lega non conta più nulla.