Monti adesso chiede aiuto:a cosa è servito tassarci?
Il premier "apre" alle iniezioni del fondo Esm. Allora tanto valeva la pena chiedere aiuto otto mesi fa, quando lui ancora non era al governo
"C'è da aspettare fino alle 14.30 per capire se ad agosto ci sarà la tempesta perfetta oppure se s'illuminerà sempre di più la «luce in fondo al tunnel» della crisi. Mario Draghi dovrà dimostrare con i fatti che le sue parole di una settimana fa («pronti a tutto per salvare l'euro») non erano a vanvera. Il bazooka non l'ha ancora usato: in mano ha ancora molte armi da sparare contro la speculazione che non fa calare lo spread e che ha trascinato l'Europa in una brutta recessione. Forse abbasserà di nuovo i tassi, appena tagliati. Forse annuncerà una nuova iniezione di liquidità. Forse deciderà di intervenire direttamente sul mercato, comprando Btp o Bonos sul secondario. Certo, tutte azioni già viste che tuttavia non hanno prodotto grandi risultati", spiega Giuliano Zulin su Libero in edicola oggi. Insomma, non ci resta che sperare nell'altro Mario, quello "super", il Draghi al vertice della Bce (anche se nemmeno lui, da solo può salvarci dall'altro fallimento). E il Mario premier, il signor Monti? Il presidente del Consigli, ieri, ha alzato bandiera bianca. Dopo aver ripetuto per settimane che "l'Italia non ha bisogno del meccanismo anti-spread", con un'incredibile piroetta ha diametralmente cambiato posizione: "Potrebbe servirci lo scudo". Le parole del premier, sottolinea Zulin, sono la prova che la sua cura è stata inutile. Tanto valeva chiedere aiuto otto mesi fa, senza di lui. Una sola domanda: caro Monti, a che cosa è servito tassarci? Leggi il commento di Giuliano Zulin su Libero in edicola oggi, giovedì 2 agosto