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A Lady Gaga Twitter non basta più: ora ha anche un suo social network

"Little Monster" sarà il centro del mondo della cantante, attraverso la condivisione di foto, video e news

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  Stop alla fase beta. Adesso chiunque può iscriversi a Little Monsters, il social network di Lady Gaga creato su misura per lei dal suo manager Troy Carter. Roba che uno lo apre e pensa: vabbé ci sarà qualche altro artista ad essersi avventurato in un'impresa così mastodontica. Macché. Vengono in mente solo personaggi che con la musica c'entrano come i famosi cavoli a merenda, e cioè Mark Zuckerberg, il ricco e taccagno e ultimamamente un po' sfigato (soprattutto in borsa) papà di Facebook, e Jack Dorsey col suo più colto Twitter. Anche se la bacheca, per via del grande spazio riservato alle foto, fa pensare più che altro a Pinterest, il social dedicato a fotografi e registi o aspiranti tali. Il risultato è un prodotto facile da utilizzare e dall'aspetto abbastanza sobrio, cosa che di questi tempi premia sempre. La struttura - Il sito mette a disposizione diverse sezioni attraverso le quali si possono condividere foto, video e aggiornamenti, ricevere info sui live e sulle uscite discografiche e acquistare biglietti e mille altre diavolerie targate Germanotta. In più c'è una sezione dedicata alle discussioni e l'immancabile chat. Il nome, una scritta bianca su sfondo grigio, è in alto a sinistra e al posto della T di Monsters compare una croce, la stessa che Madonna utilizza da quasi 30 anni e che ormai non sconvolge più nessuno. Il profilo è personalizzabile e gli altri utenti si possono seguire attraverso la sezione 'monsters'. Occhio però: dal Gaga World non si sfugge, nel senso che è veramente difficile che uno possa pubblicare del materiale su altri cantanti. Insomma, una galassia tenuta sotto controllo in ogni momento, e dove le regole da rispettare, come accadeva su altre piazze virtuali, sono un ricordo lontano. L'idea è davvero interessante e, come già detto, nel mondo delle sette note non conosce eguali, quindi se alla fine dovesse decollare sì che altri big potrebbero farci un pensierino. Di sicuro all'inizio non sarà così semplice traghettare sulla nuova piattaforma tutti quei mostriciattoli che seguono altrove le stravaganze della popstar: saranno utili, in tal senso, sia la possibiltà di iscriversi attraverso Facebook o Twitter, sia quella proverbiale determinazione che accompagna Lady Gaga in ogni suo progetto.  Progetti futuri - Intanto cresce l'attesa per la tappa meneghina del Born This Way Ball Global Tour, in calendario il prossimo due ottobre al Forum. E proprio durante un concerto a Perth, in Australia, in una pausa tra un brano e l'altro, Stefani ha parlato del suo prossimo disco: "Quando ho scritto Born This Way mi sono sentita come se avessi dimostrato un senso di maturità. E adesso sento che, nel prossimo album, c'è una tremenda mancanza di maturità e di senso di responsabilità". Peccato che subito dopo abbia proposto l'inedito Princess Die, una ballad lenta che, come lei stessa ha fatto notare, c'entra poco con il mood del lavoro in questione. Allora qualcuno s'è chiesto: sarà un album alla The Fame? Musicalmente dubbi non ce ne sono: meglio lo spirito tamarro e scanzonato ma cento volte più originale degli esordi che la crescita artistica tanto ispirata (dagli altri) di Born This Way. Poi certo, un'artista non dovrebbe smettere mai di lanciare messaggi, e lei con le sue battaglie sociali, soprattutto quella importante ma non originalissima in difesa dei gay, finora non se l'è cavata maluccio. Ma si sa, certe volte Gaga è peggio dei gamberi. Almeno loro arretrano per natura. 

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