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De Magistris su Twitter inneggia alla rivoluzione: "Scassiamo l'ordine precostituito"

Il sindaco di Napoli si sfoga sul social network. Ma il Pd campano disconosce le sue parole

Alberti Eva
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Da Giggi o'Manetta a Giggi o'Che Guevara: ora il sindaco di Napoli si mette anche a scimmiottare il leader cubano e invoca la Revoluciòn. "È ora di scassare l'ordine costituito neoliberista che abusa del potere e di realizzare una società fondata sulla giustizia: W la rivoluzione". E' questo il contenuto di un messaggio che Luigi de Magistris ha pubblicato il 3 luglio su Twitter, il popolare social network. Non è la prima volta che il sindaco di Napoli affronta l'argomento, ma mai era stato così esplicito. I commenti degli altri utenti al post del primo cittadino paiono perlomeno sorridenti: si va da un banale "Ma sei fuori?", a un comandate Che che rivendica il primato sulla frase. C'è poi chi dà la colpa a Caronte e al possibile colpo di calore che fa straparlare De Magistris. Polemiche politiche - L'uscita, però, ha fatto ridere un po' meno il mondo politico napoletano. Umberto Ranieri, responsabile del Pd per il Mezzogiorno, ha commentato: "Cosa dire? Esaltazioni infantili di chi gioca a fare il rivoluzionario. Lo diceva già Lenin, un tipo che di rivoluzioni se ne intendeva, polemizzando con quelli che considerava i ciarlatani della rivoluzione. Che Dio protegga Napoli!". Secondo lui "non si indulge alla chiacchiera demagogica quando si discute di problemi complessi e difficili come le impostazioni neo liberiste". Anche Andrea Orlando, commissario Pd del capoluogo partenopeo, ha delle obiezioni pur condividendo la "discussione dell'ordine neoliberista": "il termine 'scassare' non mi piaceva un anno fa e non mi piace oggi", ha precisato. E poi la parola "rivolzione" "può essere pericolosa soprattutto in un Paese come l'Italia che non ha mai conosciuto una vera rivoluzione. Bisogna usarla con molta cautela anche per come può essere interpretata. In tempi difficili, di forte tensione sociale come quelli che viviamo attualmente, può anche essere frainteso il senso di 'fare rivoluzione'". Troppa tensione? - Forse anche il sindaco sente la tensione. Il giorno prima dello sfogo telematico aveva infatti dichiarato: "Fa rabbia lavorare per cambiare radicalmente questa città senza i soldi e dovendo pagare i debiti di chi ci ha preceduti", parlando di"situazione insopportabile". Ad ogni modo quelle sulla "rivoluzione" sarebbero parole inopportune. "Penso che si tratti di una manifestazione di immaturità", ha detto l'ex candidato sindaco Ranieri, poi fermato dal pasticcio delle primarie: "Chi ha responsabilità politiche rilevanti come la guida della città deve evitare le parole in libertà e intervenire con molta sobrietà".  

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