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Trattativa tra Stato e Mafia: se Giorgio si crede oltre la Costituzione

Il Quirinale è intervenuto nelle indagini su Stato e mafia come presidente del Csm. Ma è andato al di là del suo ruolo

Andrea Tempestini
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"Tutti conoscono o dovrebbero conoscere i nomi di quegli intellettuali, quei professori, quei giornalisti che, a partire dall'entrata in carica del Governo Monti, hanno subìto una vera e propria «mutazione genetica». Dietro teorie «neutrali» e «scientifiche», una schiera numerosissima di «chierici» difende strenuamente gli interessi politici del governo, rispetto al quale si è organicamente «allineata». Non può essere spiegato altrimenti, del resto, il silenzio terrificante che ha accompagnato l'inquietante vicenda del coinvolgimento del presidente della Repubblica nella «trattativa Stato-mafia»", racconta Paolo Becchi (Docente di Filosofia del diritto all'Università di Genova), su Libero in edicola oggi. Il punto è che il Quirinale è intervenuto nelle indagini su Stato e mafia come presidente del Csm, ma è andato al di là del suo ruolo: Napolitano si crede oltre la Costituzione. Leggi il commento su Libero in edicola oggi, mercoledì 4 luglio

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