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"Sarah strangolata con una cintura"Valentina Misseri accusa zio Michele

Il referto del medico legale all'udienza del processo. La cuginetta della vittima accusa il padre

Alberti Eva
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È cominciata la diciannovesima udienza del processo in Corte di Assise a Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana. Per primo ha deposto il medico legale Luigi Strada,  incaricato dalla Procura: secondo quanto ha dichiarato, Sarah sarebbe stata strangolata con una cintura. Il professor Strada ha spiegato che escluderebbe altre armi del delitto, come una corda, perché incompatibili coi segni larghi sul collo della quindicenne. Inoltre il medico ha visionato con la commissione il video che mostra Michele Misseri, zio di Sarah e principale imputato del delitto, che davanti agli inquirenti, poco dopo il suo arresto il 7 ottobre del 2010, simula l'omicidio della giovane. Nel corso della simulazione, Misseri, posto alle spalle della finta vittima, le avvolge per due volte un foulard attorno al collo iniziando dalla nuca e solo la terza volta inizia dalla parte anteriore. Secondo Strada “nel reperto non risulta un doppio giro” e facendo il gesto come nelle prime due simulazioni “ci sarebbe stato bisogno di più tempo”: in sostanza Misseri avrebbe sbagliato il gesto per due volte, facendo sorgere dubbi sulla sua effettiva colpevolezza. La cuginetta accusa zio Michè – Oggi in aula ha testimoniato anche Valentina Misseri, sorella minore di Sabrina Misseri e figlia di Michele e Cosima Serrano. Madre e sorella sono detenute con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Velentina si è detta convinta della colpevolezza paterna:  “Sono convinta che mio padre ha ucciso Sarah, purtroppo”. Incalzata dal legale della sorella rispetto al fatto che a un certo momento ha accusato Sabrina e poi ha ritrattato la ritrattazione, Valentina ha detto che la prima volta che aveva accusato Sabrina, aveva preso dei farmaci. E poi non ricordava niente se non che qualcuno le ha dato dei panini. Sarebbe stato l'avvocato Galoppa, l'ex difensore d'ufficio  di Michele Misseri, a “suggerire di accusare Sabrina”. Poi ha cambiato versione quando ha cominciato a  vedere la tv e ha conosciuto quello che riportavano i giornali e “quello che diceva Galoppa che parlava delle pressioni mie e di mia madre”. "Pensavmo l'avessero rapita" - Scagiona invece le donne della famiglia: "Sabrina si arrabbiava se Sarah aveva atteggiamenti troppo affettuosi nei confronti di Ivano Russo in pubblico, ma solo perché voleva proteggerla e non perché era gelosa. La gente è maligna e certi atteggiamenti potevano essere equivocati". Valentina Misseri ha detto inoltre che anche lei, quando seppe della scomparsa di Sarah, pensò che potesse essere stata rapita. E ha anche in famiglia si facevano congetture:  “Sì, in famiglia parlavamo delle piste sulla scomparsa di Sarah. In particolare ne prendevamo due in considerazione: quella straniera e quella di San Pancrazio salentino. Mia zia Concetta (madre di Sarah ndr) aveva sospetti su suo  marito Giacomo. Lui in carcere c'era stato. Qualcuno per ripicca o vendetta poteva aver rapito la figlia a San Pancrazio”, ha detto Valentina. Ora in calendario sono previste altre importanti testimonianze: quella della commessa del fioraio, Vanessa Cerra, e di suo marito Giovanni Cucci.  

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