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La tentazione della Lega di Bobo: andare a sinistra

Il coordinatore lombardo Salvini, maroniano di ferro, a Libero: "Stiamo lontani da questo Pdl, se Bersani pensasse un po' al Nord..."

Giulio Bucchi
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La Lega di Maroni s'allontana dall'attuale Pdl e lancia l'amo verso sinistra. Per ora, però, non ha trovato interlocutori. Lo spiega l'europarlamentare e leader del Carroccio lombardo, Matteo Salvini. L'ex Pierino in camicia verde che Bobo ha indicato (scherzando ma non troppo) come suo successore.  Salvini, il neo segretario federale Maroni parla di Lega sul modello della Csu bavarese. Semplificando, il Carroccio si presenta solo nel Nord e a Roma si fa rappresentare dall'alleato che rinuncia a correre sopra il Po. Così da lasciarvi campo libero. «È una delle ipotesi». In concreto, significa che state pensando ancora a un'alleanza col centrodestra? «Io guardo il più lontano possibile dal Pdl, almeno a livello nazionale. Spero che il Pdl si scomponga e salti fuori qualcosa di nordista, a guida nordista». Quindi sta bocciando il siciliano Angelino Alfano. «A me Alfano piace, ma il Pdl ha testa, cuore e portafoglio a Sud. O cambiano o non c'è dialogo». Il suo collega Gianluca Pini ha aperto ad alleanze con Beppe Grillo. «Il problema di Grillo è che non ha ancora detto con chiarezza cosa vuole fare. Guardo ai suoi elettori ma non a Grillo in quanto tale. Sul Nord, per esempio, non ha mai detto nulla». Escludendo il Pdl e Grillo, non resta che il centrosinistra. Pensa a un asse Lega-Pd? «Se nel Pd ci fosse una componente seria del Nord non avremmo pregiudizi. Purtroppo, da parlamentare europeo, a Strasburgo parlo la stessa lingua della sinistra catalana, scozzese, basca o bretone che discute di autonomia, identità e soldi ai comuni. Poi mi confronto con un socialista italiano e capisco che siamo su pianeti diversi. Abbiamo la sinistra più centralista d'Europa. Per certi versi, parlerei con più attenzione con un Pd del Nord rispetto al Pdl. Ma al momento non c'è nulla». Quindi? «Quindi ad oggi non abbiamo un interlocutore e speriamo di ottenere il massimo nelle regioni che governiamo. A partire da Formigoni. Anche se manca un vero centrodestra del Nord». Se si parla di centrodestra del Nord ci viene in mentre Giulio Tremonti. «Tremonti ha due volti. Uno accademico e affascinante che parla di dazi e autonomia dei Comuni. L'altro volto è quello del Tremonti ministro, che per il Nord è stato un massacro. È il ministro che ha tagliato di più i soldi agli enti locali». Prima ha parlato di Formigoni. Il centrodestra del Nord può ripartire da lui, visto che Tremonti non la convince? «Non ho grande simpatia per cielle perché da movimento ecclesiale mi sembra sia diventato un movimento per l'occupazione del potere fine a se stesso. Formigoni deve diventare più lombardo e meno romano. Però se devo fare un nome che mi piacerebbe coinvolgere le dico Oscar Giannino». Gli sta aprendo le porte della Lega? «È già venuto ad alcuni dei nostri convegni, è un eccezionale economista e intellettuale che parla con chiarezza di Stato ladro. Se un domani volesse entrare in questa cosa strana che è la politica, sarei felice se volesse farlo con noi. Ma al momento non c'è nulla». Torniamo alle alleanze. Senza interlocutori credibili, siete davvero convinti di non presentarvi alle prossime Politiche? «È una possibilità. Oggi ne ho parlato su Facebook e ci sono due filoni che più o meno si equivalgono. C'è chi dice “via da Roma perché tanto non cambia nulla” e gli altri che rispondono: “no, è meglio esserci per controllare”. Devo dire che questo è un argomento che mi inorgoglisce, perché nessun partito avrebbe il coraggio anche solo di pensare a una cosa del genere. Dipendesse da me, direi: meglio combattere solo al Nord». Non è pericolosissimo? Significa non avere il simbolo sulla scheda elettorale. È come se un giornale rinunciasse ad andare in edicola. «È pericolosissimo ma se a Roma si cambia poco o nulla è meglio accelerare nelle Regioni, così da poter dimostrare alla gente le differenze…». A proposito di regioni. Avete incontrato Formigoni. In Lombardia si voterà nel 2015 come dice il governatore o nel 2013 come aveva chiesto la Lega? «Abbiamo deciso un tagliando mensile su fatti e temi cruciali. Già ad agosto faremo un aggiornamento. Parliamo di abolizione di ticket sui farmaci o sostegno agli artigiani. Cose concrete, quattrini». Quindi quando si voterà? «Spero tardi, perché significa che le cose stanno andando bene». Maroni ha detto che le regioni del Nord dovranno occuparsi anche degli esodati. «Formigoni s'è detto disponibile e ha ribadito la stessa cosa sulla gestione dell'acqua e il sostegno all'acquisto della prima casa. Però non ci basta più la disponibilità a parole. Il governatore ci ha detto che a breve Roma taglierà altri 200 milioni alla Sanità lombarda. Gli abbiamo risposto che deve andare a rovesciargli la scrivania in testa, perché la nostra regione paga già 700 milioni di ticket. Record italiano. Quindi Monti non si deve permettere...». Con questa intervista, le diranno una volta in più che lei - sotto sotto - è un comunista in camicia verde. «Vabbè, guardi che il centrosinistra è un disastro. Basta vedere la giunta Pisapia che in un anno ha massacrato i milanesi di tasse. C'è chi rimpiange la giunta Moratti ed è tutto dire. E ribadisco che nel centrodestra ci sono persone con cui puoi ragionare bene». Esempi. «Girando il territorio, ho incontrato molti sindaci e consiglieri che sui problemi concreti parlano la nostra stessa lingua. Non escludo che su alcune battaglie, come quella sul patto di stabilità, ci si possa ritrovare». Salvini, non riesce proprio a salvare nessun big del centrodestra? A Roma siete stati insieme al governo fino a pochi mesi fa... «Mah, mi faccia pensare...». Ci viene in mente Galan ma non vorremmo sembrarle provocatori. «Ecco». Brunetta? «Aspetti aspetti. Le dico che da milanese l'esperienza Albertini è stata produttiva. E pure con Crosetto abbiamo idee comuni». Ultima domanda sulla nuova Lega. Volete recuperare alcune persone che negli ultimi anni sono state cacciate o se ne sono andate? «Nella nuova fase ci dev'essere spazio per tutti, tranne per chi ha sputato nel piatto dove ha mangiato. Ecco, a me piacerebbe recuperare alla causa leghista il vostro Gilberto Oneto…». di Matteo Pandini

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