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Alfano contro il decreto SviluppoSu 80 miliardi solo uno è vero"

Lucia Esposito
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  Angelino Alfano boccia il decreto Sviluppo. "Ho visto nelle prime pagine dei  giornali che sono stati stanziati 80 miliardi, poi ho capito che c'è un miliardo reale e 79 virtuali", dice a margine di un incontro promosso dal Pdl   Lombardia 'Lombardia è liberta” in corso a Milano. La posizione di Alfano si allinea, quindi, a quella di Libero in edicola oggi sabato 16 giugno che titola: "Il decreto sviluppo, 80 miliardi di balle".  "Queste cifre si attiveranno - dice Alfano - se tutto andrà bene.  Per quanto riguarda le norme mi pare di capire che si può esprimere   un giudizio solo sulla base di informazioni giornalistiche". Alfano   aggiunge: "Le liti tra i ministri hanno impedito l'approvazione del   decreto salvo-intese. Quando avremo modo di leggerlo lo giudicheremo". Alfano ha poi aggiunto: quando avremo modo di leggere ild ecreto daremo il nostro giudizio. E ha annunciato che il suo partito presenterà le proprie "proposte per la crescita da offrire al Paese per rafforzare e migliorare il contenuto del decreto legge, qualora non coincidente con le nostre proposte". E poi la stoccata: "Se noi avessimo fatto un dl sviluppo con un solo miliardo", ha affermato con evidente riferimento al governo Berlusconi, "i giornali ci avrebbero detto di tutto e di più".  Scettico Gasparri Anche il presidente al Senato del gruppo Pdl Maurizio Gasparri prende le distanze dal decreto e dice: "Come sempre toccherà al Parlamento cercare di migliorare gli evanescenti propositi del governo. Il decreto sviluppo indica molti miraggi e contiene poche soluzioni reali con scarse risorse". E sottolinea come "Dopo la parziale resa di Monti sulla riforma del lavoro e la limitata portata delle misure sulla crescita il bilancio del presidente del Consiglio è sempre più scarso. Noi facciamo la nostra parte ma il governo tecnico, nato per affrontare i problemi economici, sta facendo poco per risolverli e si infila in scontri che potrebbe evitare su materie estranee al suo programma. La situazione è molto delicata, ma per le valutazioni più approfondite aspettiamo le scadenze europee di fine mese".   

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