Le elezioni in GreciaI tre scenari per l'euro
Mentre l'attenzione di tutti è concentrata sugli Europei di calcio ma come scrive Repubblica, la partita più importnate è quella che si giocherà queste settimane sull'euro. Due gli appuntamenti-chiave: le elezioni in Grecia il 16 e 17 giugno, il consigliore europeo del 28 giugno. Tre gli scenari possibili tracciati da Repubblica. Il lieto fine, lo scenario più auspicabile ma anche il più difficile da realizzare. Prevede il successo del fronte pro-euro al voto ellenico e la resa alla speculazione convinta che i 100 miliardi per le banche spagnole siano sufficienti a tamponare i guai della Spagna e prevenire quelli italiani. Ma per il vero lieto fine serve un'inversione di rotta di Angela Merkel cioò l'unione bancaria, l'ok ai project bond e più soldi al salva-Stati. In questo caso, se si dovesse realizzare il miracolo di una Cancelliera più morbida, la crisi finirebbe con un conto di 495 miliardi, quello che si è speso per puntellare i conti di Grecia, Irlanda e Portogallo più quelli per le banche di Madrid. Catastrofe Lo scenario più drammatico dal punto di vista economico è la vittoria della sinistra radicale alle elezioni greche da una parte e l'intransigenza della Merkel dall'altra. La Grecia esce dall'euro con possibili conseguenze nefaste anche per la Spagna e l'Italia. Esulterebbero gli speculatori che da tre anni scommettono a suon di derivati sulla liquefazione dell'euro. Il risultato è che tornarno le vecchie valute, oppure nasce un euro del nord e l'euro due per i paesi più fragili. Il conto finale sarebbe difficilissimo sa quantificare. Secondo le stime di Repubblica si andrebbe dai mille miliardi in su. Con gli inevitabili costi sociali per l'Italia e Spagna. Lungo periodo C'è la terza strada, quella secondo cui nel lungo periodo l'Europa sarà capace di darsi nuove regole. La Grecia uscirebbe dall'euro e ci si concentrerebbe sulla creazione di un cordone sanitario attorno alla Spagna e all'Italia. Uno scenario molto dannoso per la Grecia dove aumenterebbe ulteriormente la disoccupazione e gli stipendi si dimezzerebbero, ma ci si concentrerebbe sulla difesa di Roma e Madrid proteggendole dall'attacco degli speculatori grazie al fondo salvastatti. In questo caso il conto comprenderebbe i 495 miliardi già spesi più altrettanti per coprire il crac greco e puntellare le difese di Madrid e Roma. In questo caso il conto totale sarebbe di mille euro