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"Troppo assente" il comune di Venezia liquida Brunetta

L'amministrazione della laguna gli dà il benservito

Leonardo Diana
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Predicar bene e razzolar male. Si potrebbe dire così per l'ex ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che è stato licenziato dal Comune di Venezia per troppe assenze. Dopo le molteplici stoccate contro i dipendenti pubblici "fannulloni", la Laguna gli dà il benservito tacciandolo di assenteismo. Troppo spesso lontano da Venezia, Brunetta si è visto revocare l'incarico minore che ricopriva e persino la lista civica "Brunetta" è stata rinominata dai suoi ex sostenitori Impegno per Venezia, Mestre, isole. Nel marzo 2010 l'ex ministro si era candidato per diventare sindaco di Venezia, ma venne sconfitto dal candidato di centro-sinistra Giorgio Orsoni.  La risposta del Pdl - “Il Gruppo consiliare Lista Brunetta ha deliberato di cambiare la propria denominazione, il motivo è l'assenteismo del ministro al Comune di Venezia, questa decisione è stata assunta considerando con rammarico l'assenza dalle iniziative relative al lavoro del Consiglio comunale dell'ispiratore e animatore della lista originaria, nata per affrontare le elezioni del 2010 a sindaco di Venezia”. Così il capogruppo Pdl Stefano Zecchi ha dichiarato in una nota riguardante il licenziamento dell'ex ministro. Oggi il Comune di Venezia è amministrato dal Pd, per questo Zecchi sottolinea che “la nuova situazione che non può valersi dei suggerimenti dell'On. Brunetta, basati su una profonda esperienza politica, nel desiderio di una sempre maggiore attenzione ai problemi di Venezia, Mestre e isole si è stabilito di modificare la denominazione del gruppo con l'intenzione di aprirsi e accogliere tutte le forze cittadine desiderose di lavorare per il bene della città e dei suoi abitanti”.              

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