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Il Cav fa il funerale al PdlPronta la sua nuova creatura

Ai suoi spiega: "Se Casini e Montezemolo non ci stanno, mi ricandido io"

Andrea Tempestini
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"Footboard. Così il traduttore di Google declina la parola “predellino” in inglese. E chissà che Silvio Berlusconi oggi non voglia levarsi il gusto di annunciare una nuova rivoluzione politica in terra straniera, come fece nel 2007 a Milano, sollevandosi sulla pedana della sua Audi. Marchepied in francese, dato che si parla di Bruxelles, dove nel pomeriggio il Cavaliere parteciperà a un vertice con i leader dei partiti e i capi di governo che aderiscono alla famiglia del Ppe", racconta Salvatore Dama su Libero in edicola oggi. Berlusconi vede il suo popolo scappare e ha una tentazione: celebrare il funerale al Pdl. L'ex premier incassa la disfatta alle amministrative e lancia la federazione dei moderati: tra i papabili nomi per la nuova creatura politica, "Sì-amo l'Italia" e "Uniti per l'Italia". Nel partito che sarà un direttorio di giovani affiancherà l'attuale segretario, Angelino Alfano. Quindi Berlusconi avverte i suoi: "Se Casini e Montezemolo non ci stanno, mi ricandido". Alfano commissariato - Il Pdl è nel caos dopo il ko nelle città. La notizia del direttorio che affiancherà Alfano suona come un commissariamento del segretario sconfitto alle amministrative. E cominciano già a circolare i primi nomi: nel "motore" del partito che sarà dovrebbero entrare Lupi, Gelmini, Fitto, Frattini, Meloni e Calabria tra gli altri. Berlusconi è affascinato dall'idea di una rivoluzione totale e, tirato per la giacchetta da molti azzurri che si sentono orfani senza di lui, vuole riprendersi in mano il partito. Che l'aria stia cambiando è testimoniato anche dal fatto che lunedì sera, l'ex premier, ha annullato il vertice coi suoi in programma, è rientrato a Roma e ha preferito incontrare Alfano e sentire Beppe Pisanu. La situazione è di emergenza vera, e il Cavaliere vuole mischiare le carte. Faide interne - Berlusconi con i suoi si è sfogato: "Basta con questa struttura senza senso, con questi coordinamenti, con questi congressi. Dobbiamo ipmparare da grillo". Silvio ha le idee chiare: "Dobbiamo inventare un nuovo contenitore. E solo io posso guidarlo". Il Cavaliere, con il Pdl ai minimi storici, non può farsi da parte. Si sente solo, accerchiato, in scarsa sintonia con la formazione politica che ha affidato ad Alfano dopo il passo indietro dello scorso novembre. Le amministrative, inoltre, hanno spinto il Pdl verso il baratro. A tutto ciò si aggiungono le faide interne al partito: gli ex An di La Russa e Matteoli contro le colombe di Frattini e Gelmini. In un contesto caotico, Berlusconi è pronto a riprendere in mano le rendini del movimento. Liste civiche - Silvio non pare più sulla stessa lunghezza d'onda del suo gruppo dirigente. E' affascinato dai successi di Beppe Grillo. Ma c'è un altro caso che lo ha colpito: è quello di Paolo Piffer, candidato sindaco a Monza con le liste civiche PrimaveraMonza e CambioMonza, con cui ha raggranellato un significativo 5 per cento. Berlusconi lo ha invitato ad Arcore per "studiarlo", come allo studio del Cavaliere ci sarebbe lo "spacchettamento" del Pdl in diverse anime destinate a riunirsi poi in una sorta di federazione. Le liste civiche potrebbero essere il futuro del parito: per ora si parla di una a vocazione cattolica (con Lupi alla guida), una di fedelissimi del Cav (magari guidata da Michela Brambilla) e quindi altre derivazioni di un partito costretto a rinnovarsi.  

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