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Santoro si vuol pappare la Rai: "Mi candido a direttore generale"

Il teletribuno vuol sostituire la Lei: "Io dg, Freccero presidente. Lo facciamo davvero". Il Pdl: ottimi per la tv della Corea del Nord

Giulio Bucchi
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  Michele Santoro direttore generale della Rai, Carlo Freccero presidente. Non è fanta-tv, ma l'ideona di Michele annunciata su Raitre a Tv Talk e ufficializzata con ogni probabilità domani, domenica 29 aprile, al Festival del Giornalismo di Perugia: "Mi candido direttore generale - è la risposta di Santoro a una domanda del conduttore Massimo Bernardini - mentre Carlo Freccero si proporrà come presidente. E lo facciamo davvero". Più che una promessa, pare una minaccia.  Programmi e tagli - In realtà l'idea frulla già da qualche tempo in testa a Santoro. Diciamo dalla fine del suo contratto con viale Mazzini e il suo trasferimento su Sky Cielo, tv locali e digitale terrestre con Servizio pubblico. La prova è che il teletribuno ha già in testa programmi e assetti. "Dal mio punto di vista chi aspira a fare il presidente o il direttore generale lo deve dire prima che sia nominato e mostrare di avere le credenziali", mette in chiaro Santoro. "Spero solo che non si candidi ai vertici del servizio pubblico il principe di tutti i tagli. Insomma non vorrei che si scegliesse il miglior tagliatore. Tagli sì a spese superflue, ma non ai programmi". Insomma, tagliare le spese ma non ai programmi. E' l'insegnamento, sottolinea, proprio di Servizio pubblico. "Quando siamo partiti potevamo fare quattro puntate con i soldi che avevamo. Invece abbiamo trovato le forze sul mercato per farne molte altre attingendo solo in parte, per ora, ai fondi che avevamo raccolto grazie alla campagna tra la gente". Ciò non toglie che le ambizioni di Santoro siano altre. "Se il mio progetto può diventare più forte avendo come riferimento più solido un editore più solido, perché no? Ma deve restare un progetto indipendente", è la strizzatina d'occhio a La7 che come ammesso dal direttore del Tg e gran visir della rete Enrico Mentana ha già allacciato una trattativa con Michele. "Ma la mia vita è cambiata: non tornerò a lavorare per la tv nelle forme in cui ho lavorato precedentemente - tiene a precisare Santoro -. Sono ormai un autore indipendente, è un atto che devo al pubblico: qualunque cambiamento lo discuterò con le persone che hanno finanziato il mio progetto. E poi bisognerà vedere come finisce questa storia della Rai". Corea del Nord - Deciderà la politica, e Santoro si fa promozione: "Monti può scegliermi, ho tante qualità. Una volta tanto si potrebbe scegliere qualcuno che mette un po' di pepe al governo". Al Pdl, però, hanno già le orecchie ritte: "Ottima idea quella di Santoro di proporsi con Freccero alla guida della Rai. Troveranno la commissione parlamentare di Vigilanza pronta ed entusiasta. Però la selezione dovrà prevedere le prove antidoping o almeno l'esame del capello", scherzano i senatori Pdl Enzo Fasano ed Achille Totaro, componenti della Vigilanza Rai. "Santoro poi dovrà spiegare alla commissione Antimafia chi è uno dei suoi ospiti preferiti, Ciancimino Jr. Poi - concludono - se sarà tutto a posto li proporremo: per la televisione della Corea del Nord".   

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