Trovata morta la ventenne scomparsa Il fidanzato ha confessato
Vanessa Scialfa è stata strangolata e gettata da un cavalcavia dal suo convivente. L'omicidio dopo una lite scatenata dalla gelosia
È stato fermato il convivente di Vanessa Scialfa, la ventenne scomparsa due giorni fa da Enna il cui cadavere è stato ritrovato ieri. L'uomo, 34 anni, in un primo interrogatorio aveva riferito di una lite avvenuta martedì pomeriggio nell'abitazione che divideva con la vittima. Ma, ancora sotto interrogatorio ed assistito dal suo legale, avrebbe confessato il delitto. Strangolamento - Vanessa, in base ai primi accertamenti, sarebbe morta per strangolamento, e solo successivamente sarebbe stata gettata dal cavalcavia della Statale 117, vicino ad una vecchia miniera. Sarebbe stato lo stesso 34enne, Francesco Lo Presti, ad accompagnare gli investigatori sul luogo, nei pressi di un'ex miniera, in cui è stato ritrovato il corpo. Il movente - A scatenare la furia omicida sarebbe stato un litigio, probabilmente nato per ragioni di gelosia. La ragazza infatti lo avrebbe chiamato col nome del suo ex in un momento di intimità. L'uomo avrebbe così strangolato Vanessa e poi ne avrebbe gettato il cadavere giù da un cavalcavia. A denunciare la scomparsa della giovane era stato proprio il convivente, raccontando di una lite e dell'allontanamento della ragazza dall'abitazione in cui vivevano assieme.