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Tony Effe? Rap e insulti, questa è la morte del gossip

Alessandra Menzani
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 Non importa se si pratica gossip o meno (lo fanno tutti, lo faceva anche Jane Austin nei suoi capolavori letterari), ma è come si fa. Oggi bisogna avere a che fare con dissing, rap, trap, vendette in rima, baruffe da asilo nido. Un modo sicuramente moderno di trattare la materia che poi è sempre la stessa (corna, divorzi, figli, sesso) però ci fa rimpiangere quando si spettegolava dei reali inglesi, Lady Diana, Kate, financo di quei fessi di Meghan e Harry. Pensiamo anche al triangolo Rossellini-Magnani-Bergman, Callas-Onassis-Jackie Kennedy, roba d’antan. Ce ne fossero. Fino a lì lo potevamo anche tollerare, adesso il rifiuto è totale, probabilmente per ragioni anagrafiche.

 

ASILO MARIUCCIA

Partiamo dalla fine. Due sere fa Chiara Ferragni, ex moglie di Fedez, cui va dato atto che nonostante mesi di scandali per il Pandoro Gate e divorzio ha mantenuto un certo decoroso silenzio, stavolta ha sbroccato. Ha mandato a quel paese l’ex marito Fedez per l’uscita della sua ultima canzone Allucinazione collettiva: «Questa sera non uscirà l’ennesimo dissing (insulti via rap, ndr), che ha intrattenuto molto, ma una finta canzone romantica, priva di sincerità. Un palese tentativo di sfruttare il momento, un atto violento, considerando che sono stati dieci mesi molto difficili. Sto cercando di andare avanti nonostante tutto e chiedo solo di essere lasciata fuori da questi giochi». Dieci anni fa, quando il giovane Fedez la citò in una canzone parlando del suo cane Matilda (ora deceduto), fu l’inizio dell’epopea amorosa dei due. Stavolta la pietra tombale. «Credo sia giunto il momento di mettere un punto a tutto questo e di poter vivere serenamente».

In Allucinazione collettiva, il nuovo brano rap, Fedez ripercorre i momenti più bui della relazione con la madre dei suoi figli, che hanno portato poi alla fine della loro relazione. Fedez racconta un tentato suicidio e chiede provocatoriamente scusa all’avvocato di Ferragni che glielo ha contestato nella loro causa di divorzio, riflette su come hanno gestito pubblicamente la loro relazione, ricorda la lite a Sanremo dopo il bacio che Rosa Chemical gli aveva dato in bocca, con lingua.

Nella seconda strofa, però, il cantante sembra ricordare anche le cose belle del rapporto. Dice: «Eppure lo so che mi hai donato le cose più belle che ho / Con te ho vissuto cose che io non rivivrò mai più»), si assume anche le sue responsabilità, fa autocritica («E anche io di c*****e ne ho fatte un po’ troppe / Abbiamo vinto un concorso di colpe»). Prima di questa canzone, si era consumata una gara di insulti tra Fedez e un altro rapper, il romano Tony Effe, idolo delle classifiche estive in coppia con Gaia con Sesso e samba. Fedez: «Vuoi fare hype con i miei figli, Tony LucaRelli ti hanno mai spiegato la differenza tra un tumore e uno str... che è accusato di essere un truffatore? Mi spiace che Chiara ti abbia dato confidenza, almeno con te possiamo dire che ha fatto beneficenza».

 

VASI E VASINI

Tony Effe: «Non si lascia una mamma sola (...). Lei ti è rimasta accanto nella malattia, e quando aveva bisogno tu sei scappato via». E ancora: «Hai fatto i figli solo per postarli, chissà che penseranno quando saranno grandi. Fai schifo, sei una vergogna». Insomma, alta letteratura, premi Pulitzer che lottano. Una sfida tra «vasi e vasini», dissa a sua volta Selvaggia Lucarelli. C’è chi tira unghiate vere ad ex ministri, chi graffi virtuali ad ex amici. Ognuno usa le armi che ha. Una guerra di neuroni che dà la misura del livello probabilmente irreversibile della realtà. Rime da terza elementare sole-cuore-amore spacciati per musica.

E non poteva non intervenire la mamma di Chiara Ferragni, Marina Di Guardo, scrittrice di romanzi piccanti e ora braccio destro manageriale di Chiara dopo lo scandalo del Pandoro Gate e la defenestrazione dell’ex manager Fabio Maria Damato. Mostra su Instagram il libro di Francois Begaudeau intitolato L’amore è una cosa semplice e, poi, ha aggiunto: «L’amore è davvero una cosa semplice».
E non potevano non intervenire gli psicologi (solo il Codacons non si è espresso strano) secondo cui la «faida a suon di canzoni e messaggi basati su frasi violente, insulti, sessismo, machismo, non solo è un brutto spettacolo, ma è altamente diseducativo poiché in grado di spingere i più giovani a comportamenti errati e violenti, specie verso le donne». Aridatece Belen...

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