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Francesco Totti? "Mai stato così": le foto che fanno rosicare Ilary Blasi

Giovanni Terzi
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«Conoscevo bene Patrizia e so per certo che Lapo non ebbe mai rapporti con lei. Conosco per lavoro il mondo dei transessuali e proprio Patrizia mi raccontò come Lapo passasse con lei le serate a parlare e a raccontarsi». Chi parla e Max Scarfone, uno dei re dei paparazzi italiani, che immortalò con una foto Lapo Elkann privo di sensi mentre veniva ricoverato in ospedale a Torino. Era il 10 ottobre del 2005, quando Lapo venne ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di rianimazione dell'ospedale Mauriziano di Torino, a causa di un'overdose per un mix di oppio, cocaina ed eroina dopo una notte in compagnia di Patrizia B., all'anagrafe Donato Broco, all'epoca 53enne, che fu il primo a chiamare l'ambulanza.

Max Scarfone, quasi trent'anni di onorata carriera, ha al suo attivo scoop davvero importanti, che sono riusciti anche a fare vacillare qualche governo della Repubblica Italiana. Come, per esempio, le immagini del sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Romano Prodi, Silvio Sircana, immortalato mentre si era fermato a parlare con un transessuale lungo una strada romana. Era il marzo del 2007 quando l'onorevole Sircana rimase coinvolto in uno scandalo mediatico a seguito di un'intercettazione telefonica, nell'ambito dell'inchiesta Vallettopoli, in cui lo stesso Sircana alludeva a una fotografia compromettente su di lui, intento a scambiare due parole dall'auto con una prostituta transessuale per poi allontanarsi solo. Appurato che gli scatti esistevano davvero, il Garante della Privacy ne vietò la pubblicazione, ma successivamente fu lo stesso Sircana a chiederne la divulgazione per fugare le polemiche. Le fotografie erano state acquistate, e mai pubblicate, da Pino Belleri, direttore della rivista Oggi, per 100.000 euro, ma vennero diffuse invece da diversi quotidiani, che le presero dagli atti pubblici dell'inchiesta.

Quindi, Max, ciò che fu detto su Lapo Elkann e sulla notte insieme a dei transessuali era falso?
«Era falso il fatto che Lapo avesse una relazione con Patrizia. Spesso le foto sono uno strumento per poi dire cose probabili ma non accettate, come nel caso di Silvio Sircana».

Fammi capire.
«Io seguii l'onorevole Sircana da quando era al ristorante "Il Bolognese" a Roma. Uscì visibilmente alterato, probabilmente per aver bevuto troppo, e decisi di seguirlo. Dopo poco iniziò a fermarsi lungo la strada a chiedere qualcosa prima a un transessuale, poi a un altro e un altro ancora. Così decisi di alzare gli abbaglianti per fare una fotografia perché c'era troppo buio, e a quel punto lui, spaventato, capì e se ne andò via velocemente. Questo per dire che il fatto che fosse andato con un transessuale, rilanciato dagli organi d'informazione, era falso, probabilmente derivava da una volontà politica di usare quelle immagini per colpire Sircana».

Lo incontrasti più, l'onorevole Sircana?
«Sì, una volta, a passeggio con la moglie, ma non scambiammo alcuna parola».

E Lapo?
«Lapo è una delle persone più buone, gentili e generose che io abbia mai incontrato. A volte si fa male da solo ma adesso, che lo vedo sereno, sono davvero felice».

In questi mesi impazza il gossip sull'affare Totti-Ilary. Tu hai fatto le prime foto al capitano della Roma insieme alla nuova compagna Noemi. Come sei riuscito?
«A volte fare uno scoop è anche questione di fortuna. Le immagini della festa a Santa Severa al ristorante sono frutto di appostamenti e fiuto. Io seguivo Noemi e vidi che lei, uscita di casa in macchina, la mise in un garage; poco dopo dallo stesso posto uscì un Van con i vetri scuri dove c'erano dentro sia Francesco che la sua nuova fidanzata. Così lo seguii e arrivai al ristorante di Santa Severa. Poi ci fu il secondo scatto al ristorante "Assunta Madre"...».

E quello come fu possibile?
«Ero fuori dalla Rai ad aspettare, assieme ad altri trenta fotografi (e non sto esagerando) l'uscita di Carlotta Mantovan, la moglie del compianto Fabrizio Frizzi, dalla trasmissione "Ballando con le Stelle". Appena uscita tutti iniziarono a seguirla in moto per vedere dove andava ma, a un certo punto, mi arrivò la soffiata che Francesco e Noemi erano al ristorante, e così deviai facendo il secondo servizio importante sudi loro».

Ma il lavoro del paparazzo, quindi, non è morto?
«Assolutamente no. È cambiato di sicuro con l'arrivo dei social, e anche i Vip si sono attrezzati».

In che senso?
«Che se capiscono di essere stati beccati e non vogliono fare uscire delle immagini brutte, si fanno fare le foto e le inviano direttamente al direttore».

Facendo così rovinano giorni di appostamenti?
«Certamente, ma se uno è bravo alla fine l'immagine particolare riesce a scattarla. Tipo la mia a Ilary seduta in esterno con dietro la scritta "Vendo tutto al 50%": essendo nel periodo della separazione e dei Rolex faceva abbastanza sorridere».

Tu sei romano: a che squadra tieni?
«Me lo chiedi? Alla Roma».

E come vedi in questo periodo il tuo storico capitano?
«Le immagini non mentono, raramente ho trovato Francesco così felice e sereno. Ho delle foto bellissime di Noemi che gioca con Francesco e che fanno capire quanto sia innamorato. Francesco è una persona d'oro, che ama e cura i suoi figli come pochi padri fanno».

Ilary invece non l'hai mai paparazzata?
«L'avevo seguita più volte trovando quell'immagine di cui ti ho detto prima, ma non in situazioni evidenti di complicità con qualcuno».

Quindi la persona ritratta con Ilary a Roma al ristorante è solo un amico?
«Questo non lo so. So però che sia lei che questo presunto amico di Roma sono entrati in un albergo alla sera e sono usciti il pomeriggio dopo. Ma di ciò che è accaduto dentro l'albergo non so nulla».

Abbiamo parlato dei social e mi hai detto che hanno cambiato il mondo dei paparazzi. Solo in negativo o anche in positivo?
«Io lavoro sempre con Francesca Coccia, una fotografa bravissima, è lei che controlla i like sui social o la geolocalizzazione, così da capire le possibili simpatie e i luoghi dove sono i Vip».

Ma quanto rendono gli scoop fotografici?
«Poco. Tranne qualcuno veramente importante, siamo nell'ordine di qualche decina di migliaia di euro. Molto meno di una volta, quando le fotografie erano pagate a peso d'oro».

Tipo?
«Non dovrei dirlo a te, ma Simona Ventura era una delle nostre prede più ambite. Nel mondo dello spettacolo nessuno in Italia mai come lei».

Non voglio sapere niente, Max!
«Beh, una cosa la posso dire, su Simona. Un giorno ero a New York che la seguivo e la vidi uscire di casa vestita da Catwoman. Feci delle foto bellissime che mi furono comprate ad un prezzo esorbitante. La devo sempre ringraziare».

Sì Max. lo farò io per te. ma non voglio sapere null'altro. Un po' di gelosia mi appartiene... Altri servizi su altre persone che furono ben pagati?
«Uno sempre a Lapo con Bianca Brandolini d'Adda, un altro quando mi imbucai al matrimonio di Ginevra Elkann. Per non parlare delle immagini di Marrazzo e del palazzo dei trans che finirono all'interno dell'indagine».

Cosa accadde?
«Che Marrazzo fu la vittima sacrificale di un agguato che gli fu fatto. Il sacrificio di Marrazzo coprì altre persone».

Lo hai più incontrato?
«Una volta con sua moglie».

Che cosa pensi?
«Che ognuno di noi ha le proprie debolezze e forse vedere quelle degli altri ci fa sentire meno colpevoli rispetto alle nostre».

Grazie Max, adesso ti saluto. E vado a chiedere a Simona che cosa faceva a New York vestita da Catwoman... 

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