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Ilary Blasi e Francesco Totti, la rottura: "Lui mostra segni di debolezza", indiscrezioni inquietanti sul Pupone

Giordano Tedoldi
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Francesco Totti e Ilary Blasi sono da tempo in crisi, e la separazione è imminente. Nonostante i minacciosi venti di guerra sul fronte orientale, la bomba di ieri è stata questa notizia. E con ragione, perché la dissoluzione del loro matrimonio che dura da 17 anni ha una portata che va oltre il gossip, e supera in magnitudine perfino la rottura tra Al Bano e Romina Power, che lasciò costernati i moltissimi fan di quella coppia ritenuta immortale, il simbolo stesso della beatitudine coniugale. Ecco, forse Totti e Blasi produrranno una deflagrazione ancora maggiore perché, in effetti, non hanno mai rappresentato nulla del genere. Lungi dall'armoniosa, edenica convivenza nel ridente paesino pugliese, dalla quale Al Bano e Romina facevano rapide sortite solo per cantare soavemente insieme a Sanremo guardandosi negli occhi con l'amore del primo incontro, Totti e Blasi hanno attraversato due fasi molto differenti: la prima, quella della gloria sportiva di lui, in cui lei era effettivamente messa in ombra dalle gesta di quello che per molti romani è semplicemente e definitivamente "il Capitano"; e la seconda, dopo che Totti ha smesso di trionfare sui campi di calcio.

 

 

 

LA BILANCIA

A questo punto, fatalmente, la bilancia ha cominciato a pendere dalla parte di Ilary che ha saputo costruirsi una carriera del tutto autonoma da quella del marito, il quale nel frattempo, mal consigliato o semplicemente sotto l’influsso di un pianeta non proprio benevolo – e non ce ne vorranno i tifosi romanisti - si lasciava allettare in partecipazioni televisive o spot pubblicitari non proprio memorabili. Questa seconda fase è efficacemente riassunta da una frase che Ilary ha pronunciato in una recente intervista: «Le cose con Francesco funzionano, ma nella vita non si sa mai, tutto può cambiare. Voglio essere indipendente e non essere appesa ad un uomo». Parole che, nella prima fase, quando Totti furoreggiava negli stadi, probabilmente Ilary si sarebbe ben guardata dal pronunciare per non incorrere nell'ira funesta del grande divo del pallone paragonato a una stampella. Adesso invece, alludere alla gruccia, osare intaccare il mito di Totti, a Ilary non deve sembrare più un tabù. E non gliene si può fare una colpa, perché è il leggendario Francesco che, da tempo, mostra segni di debolezza, di appannamento, di disorientamento. E l’eroe, come insegnano i poemi epici, non appena mostra il fianco, viene colpito a morte. Non è colpa di nessuno: è la legge della gloria e del tramonto della medesima, una legge ancora più dura della proverbialmente dura legge del gol.

 

 

 

LA RUOTA

La ruota della fortuna gira, e con il suo ruotare macina anche i matrimoni più adamantini. Così poco importa il basso chiacchiericcio che ci informa che Totti ha passato il suo ultimo compleanno senza Ilary, o che i due hanno litigato in una gita di famiglia a Castel Gandolfo. Queste sono quisquilie che certo stuzzicano la fame di pettegolezzo, ma chi si abbassasse a queste piccinerie perderebbe la morale della favola destinata, a quanto pare, a essere liquidata dalle pratiche legali. E la morale è che nessuno, nemmeno il Capitano, è immune dall'essere considerato accantonabile, sostituibile, prescindibile. Perché nello sport, come in altre cose belle e nobili della vita, non importa quello che hai fatto un tempo: ci sarà un giorno in cui verrà il nuovo campione e tutti volgeranno lo sguardo a lui. Il problema di Totti e Ilary non sono loro due, è il tempo, che divora tutte le cose, con un particolare appetito per i sogni d'amore. 

 

 

 

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