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Arisa, le corna e la schiava sottomessa: "Animale più che mai", confessioni spintissime

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Corna e carnalità. Arisa non si nega nulla, e soprattutto vuole cantarlo con sincerità tanto maliziosa quanto brutale. Il suo nuovo singolo Altalene è un siluro elettropop dalle trame un po' più fumose e oscure di quanto la cantante abruzzese non ci abbia abituato in questi anni, con gli higlight di carriera raggiunti, non a caso, sul palco del Festival di Sanremo (compresa l'ultima edizione).

 

 

 

 



Compreso nell'album Psycho, titolo che ben rappresenta, con autoironia, gli umori cangianti di Rosalba Pippa, Altalene sembra specchiarsi nelle disavventure sentimentali di questi ultimi mesi e iniziate, bizzarra coincidenza, proprio all'indomani dell'ultima esperienza all'Ariston. Da quella settimana è seguito un lungo tira-e-molla con il fidanzato Andrea Di Carlo, fatto di accuse, ritorni di fiamma, romanticherie social, interviste acidissime e post sibillini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La protagonista di Ballando con le stelle si è fatta aiutare nel testo da Daniele Autore, aka Danusk, e il risultato è conturbante: si parla di una relazione "complessa", poco lineare, molto fantasiosa, sicuramente contraddittoria. La stessa Arisa la definisce una "relazione adulterina basata su un rapporto di dominio di un partner su un altro". Una storia in cui la donna si rende "schiava", consapevole e disponibile a essere sottomessa. "in cambio di un piacere che è essenzialmente fisico e carnale". "Tanto poi ritornerai animalе più che mai - canta Arisa, quasi invocando il partner -, pronto ad umiliarmi con stile (Dimmi che ti son mancata) poi potrò concedermi dalla testa agli alluci quello che mi chiedi lo avrai perché io so, io so cosa mi fai".

 

 

 

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