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Rosalinda Cannavò, il più terrificante dei timori: "Ho paura a tornare a casa. Forse..."

Francesco Fredella
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Spaventata. Rosalinda Cannavò, che all'ultima edizione del Grande Fratello Vip ha sollevato un polverone con alcune dichiarazioni su quella che è diventata Ares Gate, ora parla in un'intervista fiume in cui dice di aver paura. Lo fa senza freni nel corso del programma "Il bianco e il nero", che va in onda su Live Now

 

 

 

 

Prima un passo indietro: l'attrice, nella casa del GfVip, ha aveva parlato a lungo con Massimiliano Morra e quella chiacchierata è al centro di un'indagine della Procura di Roma. Il caso è diventato Ares Gate.

 

 

 

 

"Ho paura di tornare a casa, vivo da mesi con quest’ansia a causa di tutto quello che si è scatenato. Temo che mi possa accadere qualcosa", dice Rosalinda. I suoi anni a Zagarolo, quartier generale dell'agenzia Ares di Tarallo, sarebbero il punto di partenza di questa indagine delicatissima. La Cannavò con la casa di produzione di Alberto Tarallo e Teodosio Losito (deceduto recentemente) ha lavorato per 7 anni come attrice dopo aver lasciato la Sicilia. "Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati il nome e l’età. Una sorta di cambio di identità. Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato", continua.

Dopo sette anni alla Ares lo stop da parte di Rosalinda, che decide di lasciare la Capitale per tornare in Sicilia. La scelta dopo la morte di Teo Losito, compagno di Alberto Tarallo. "Sono stata descritta come una mitomane con disturbi della personalità, un’arrivista che non riuscendo a raggiungere il suo obiettivo ha sputato nel piatto in cui ha mangiato – spiega Rosalinda -. Non è così. Il mio allontanamento è stato volontario, quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta. Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo, ho caricato la mia auto e sono andata via. Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico".

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