Toghe contro il governo. Succede ancora e questa volta nel mirino ci finisce la fondazione Milano-Cortina. La procura di Milano ha infatti sollevato il tema di incostituzionalità del decreto con il quale il governo ha stabilito che la Fondazione Milano-Cortina 2026 è ente di diritto privato e ha chiesto al gip di inviare il decreto alla Consulta. La norma, secondo i pm, avrebbe bloccato le indagini su corruzione e turbativa d'asta nell'appalto dei servizi digitali, impedendo di considerare la Fondazione soggetto pubblico.
La stessa procura starebbe indagando su presunte sovrafatturazioni da parte della Fondazione per sponsorizzare Deloitte nel ruolo di "Games technology sponsor" della Fondazione. I pm ipotizzano dunque un sovrapprezzo di quattro milioni per un sito già realizzato, con sospetti su un giro di mazzette e doppi ruoli della società.
"Nel caso della Fondazione si è di fronte di una sopravvenienza normativa che, oltre ad interferire indebitamente con altri poteri dello Stato (in primo luogo quello giudiziario), realizza, in nome dell'obiettivo (ad oggi invero non chiaro) che si prefigge di perseguire, un sacrificio sproporzionato di principi ed interessi di rango costituzionale ad esso equipollenti se non addirittura sovraordinati", quali il principio di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione di cui all'articolo 97 comma 2 della Costituzione e "il rispetto delle funzioni costituzionalmente riservate al potere giudiziario", di cui al combinato disposto degli articoli 101 e 102, 112 della Costituzione. Questo è uno dei passaggi della richiesta di archiviazione, di oltre 200 pagine, dell'indagine per turbativa d'asta su presunte irregolarità negli appalti dei servizi digitali per i Giochi invernali del 2026. In totale sono sette gli indagati dell'indagine che riguarda due gare: la prima con assegnazione a Vetrya e la seconda del giugno 2023 (nota solo con la richiesta di archiviazione) alla Deloitte Consulting srl.