Giovanni Castellucci condannato definitivamente a 6 anni di carcere. L'ex ad di Aspi era indagato in relazione al disastro di Avellino del 28 luglio 2013, quando un pullman precipitò dal cavalcavia dell'autostrada A16 Napoli-Canosa. Nell'incidente morirono 40 persone e furono diversi i feriti. Lo ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione che - respingendo i ricorsi delle difese - ha confermato la condanna a 6 anni inflitta in Appello a Castellucci nel 2023 per disastro colposo. La Corte, che ha solo rideterminato la pena per due imputati, ha rigettato i ricorsi "del responsabile civile e di tutti gli imputati, soggetti garanti della sicurezza del mezzo e del tratto autostradale interessato al sinistro". Nel frattempo il difensore, l'avvocato Filippo Dinacci ha detto che "l'ex di Aspi Giovanni Castellucci è pronto a costituirsi, attendiamo l'ordine di carcerazione".
Le motivazioni della sentenza non sono ancora state rese note, ma stando al Corriere della Sera i giudici potrebbero aver ritenuto carente lo stato dei guardrail posizionati sul viadotto dove avvenne l'incidente. Il motivo? Avrebbero dovuto trattenere il mezzo impedendo che finisse nella scarpata. I vertici di Aspi sono stati ritenuti responsabili di questo. In ogni caso il pullman aveva un certificato di revisione falso: revisione che non veniva effettuata dal 2011 ed era privo dei requisiti minimi per circolare: di qui la condanna a 9 anni per il proprietario del bus, Gennaro Lametta, e a 4 anni per l'allora dipendente della motorizzazione civile di Napoli Antonietta Ceriola.
"Nel doveroso rispetto che va tributato ai familiari delle vittime, non possiamo non esprimere amarezza per la condanna di Gennaro Lametta, che riteniamo innocente e che paga le colpe di settori deviati della motorizzazione e di chi per trent'anni non ha manutenuto quel tratto di autostrada, perdendo ora, oltre al fratello, anche la libertà", hanno invece commentato gli avvocati Sergio Pisani e Leopoldo Perone in merito alla condanna di Lametta.