Alberto Stasi, la clamorosa risposta delle Iene alle toghe

mercoledì 9 aprile 2025
Alberto Stasi, la clamorosa risposta delle Iene alle toghe
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Il direttore del carcere di Bollate risponde. Al centro il "parere negativo" della Procura generale di Milano alla richiesta di Alberto Stasi di accedere alla semilibertà. Il motivo? Proprio l'intervista de Le Iene del 30 marzo scorso rilasciata dal 41enne al programma tv di Italia Uno. Per la procura generale, infatti, sarebbe stata rilasciata senza averne l'autorizzazione. "L'amministrazione penitenziaria - fa sapere Giada Bocellari, legale difensore di Stasi - è l'unica a vigilare sulle prescrizioni e la nota", diffusa alla stampa nel pomeriggio di oggi, "attesta la condotta ineccepibile di Alberto, anche per quanto riguarda l'intervista".

A chiarire l'accaduto lo stesso Giorgio Leggieri. Per il direttore del carcere in cui è rinchiuso Stasi (condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio dell'allora fidanzata Chiara Poggi) l'intervista televisiva "è stata registrata durante il permesso premio" del 22 marzo scorso "e non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni". Lo conferma attraverso una missiva indirizzata al Tribunale di Sorveglianza di Milano e al magistrato Maria Paola Caffarena. Il particolare diventa centrale dopo che proprio l'intervista a Le Iene, andata in onda il 30 marzo, è stato uno dei punti discussi nell'udienza per la semilibertà del condannato. "Se il direttore del carcere dice che 'Non ci sono state infrazioni alle prescrizioni' ci chiediamo quale regola sia stata infranta", tuona in una nota lo stesso programma tv. 

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Nel frattempo commenta anche Andrea Sempio, il nuovo indagato sul caso. "Sono sereno, non possono inventarsi cose che non esistono". Sempio, attraverso i suoi legali, si oppone alla doppia richiesta di Procura di Pavia e degli avvocati di Stasi di ricusare sia il consulente del gip per l'analisi genetica, professor Emiliano Giardina, sia il Generale Luciano Garofano come esperto della difesa.