Nel salotto di Quarta Repubblica si torna a parlare del caso del bambino "Luca" (nome di fantasia) che nel 2020 è stato affidato a una coppia della provincia di Varese, quando aveva solo un mese. Da che doveva essere un affido "ponte", Luca è rimasto con quella coppia quattro anni, prima che il Tribunale per i minorenni di Milano, con una sentenza dello scorso dicembre, ne decretasse l'adozione e il suo inserimento in una famiglia adottiva, diversa da quella con cui aveva vissuto fino a quel momento. Questi ultimi, disperati, avevano chiesto l'idoneità all'adozione, rigettata in prima istanza. Il caso ha suscitato grande clamore, con dure prese di posizione sulla stampa e sui social.
Ad esprimersi è Simonetta Matone, ospite di Nicola Porro, magistrato e politica italiana, deputata alla Camera per la Lega: "Se io vado in un canile municipale e chiedo di adottare un cane non me lo danno, devo fare prima 5 incontri preliminari per portarlo via. Questo bambino è stato ritenuto inferiore a un cane, perché è stato portato via dopo poche ore, dopo un incontro durato 2 ore e la cosa più atroce è che a questo bambino è stato comunicato che doveva lasciare quelli che lui chiamava mamma e papà da un giudice che si è recato nell'abitazione di questi signori. Oggi è arrivato questo provvedimento che rigetta la loro richiesta di affido in casi particolari. C'è un passaggio nel documento di rigetto atroce, in cui si dice che, poiché i genitori sono ricorsi alla mediatizzazione del procedimento, non è possibile rispettare il principio della continuità affettiva".
Così i giudici piegano la sovranità popolare
Nonostante negli ordinamenti occidentali l’equilibrio fra i poteri sia delineato in modo chiaro dalle Costituzioni..."Noi società e Tribunale per i minorenni - prosegue la Matone - abbiamo creato un lutto inenarrabile, a questo giro sono morti genitori per mano del Tribunale per minorenni e mi devono spiegare qualunque cosa sia accaduta prima, il dopo di questo bambino come lo tuteli, dove sono le garanzie. I genitori hanno sbagliato e chi paga il prezzo?".
"Queste cose – spiega il magistrato e deputata - accadono perché c'è un vuoto normativo che sto cercando di colmare. Ho depositato una proposta di legge proprio su questi casi. Qual è il problema? È che gli affidatari non esistono in questo procedimento, non possono ricevere notifiche, non possono costituirsi in giudizio, non possono fare nulla. Si arriva poi alla fine con una parte che manca, chi ha cresciuto questo bambino negli ultimi quattro anni".
"Abbiamo creato un lutto inenarrabile, a lui sono morti i genitori per mano del tribunale per i minorenni."#Matone #quartarepubblica pic.twitter.com/7dtwITIfKG
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) April 7, 2025