Le toghe tornano ad attaccare il governo. Dopo aver ricevuto l'invito per un faccia a faccia, è Cesare Parodi a frenare. "Abbiamo un invito, dobbiamo dare concretezza a questo invito e decidere che temi portare e in quali termini; si tratta di questioni specifiche legate ai problemi della magistratura e non deve essere una chiacchierata ma qualcosa di costruttivo dove portiamo non dico soluzioni ma prospettive", premette il presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati a margine di una conferenza stampa alla sede della stampa estera a Roma. Insomma, sul colloquio con il ministro della Giustizia "stiamo valutando il contenuto dell'incontro, abbiamo domani una seduta del Cdc che sarà dedicata a questo tema".
D'altronde non sono nuove le critiche dei magistrati sulla riforma della giustizia presentata dal Gurdasigilli, così come dalla gestione dell'immigrazione da parte dell'esecutivo. In particolare sui centri italiani in Albania. "Il ruolo dei magistrati non è quello di criticare le leggi in termini astratti, ma di applicarle in concreto - risponde a quelle che le toghe definiscono 'accuse' -. Se questa applicazione poi non corrisponde a quella che poteva essere l'idea di chi ha scritto la legge mi rendo conto che è un problema, ma il magistrato applica la legge e la interpreta".
Magistratura, il Csm si schiera con la toga anti-governo
Funziona in questo modo: se un magistrato critica l’operato di un politico si tratta molto semplicemente di «...E sugli errori, Parodi rincara: "Può sbagliare ma sicuramente va a fare una valutazione sul caso specifico e concreto. Sull'Albania c'è un'incomprensione: alcuni colleghi hanno dato una interpretazione della legge che andava in contrasto con la volontà del governo, che l'ha visto come atto oppositivo. Noi crediamo nella buona fede dei colleghi. La magistratura è tenuta a interpretare e applicare le leggi, non ci possiamo fare interpreti di una volontà governativa astratta".