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Anm, oggi lo sciopero delle toghe. Parodi: "Non siamo eroi e non difendiamo una Casta"

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"Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di una serie di principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che sono fondamentali per i cittadini. E' tutto fuorchè una difesa di casta. Noi non difendiamo nessun privilegio". Cesare Parodi, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ai microfoni di Radio 24 difende la decisione della magistratura di scioperare oggi contro il governo di Giorgia Meloni e la sua riforma della giustizia. Un atto di guerra politica con pochi precedenti nel pur tribolatissimo rapporto tra toghe e governo (di centrodestra) da 30 anni a questa parte.

"Che ci possa essere in prospettiva una mutazione genetica del pubblico ministero, che il pm possa essere condizionato dai poteri forti è un rischio concreto. E questo sarebbe l'aspetto più negativo per i cittadini comuni", calca la mano Parodi, riguardo alla separazione delle carriere. "Temiamo la rivisitazione del ruolo del pm che oggi è una grande garanzia per tutti i cittadini, libero di verificare i fatti a 360 gradi. Rinunciare a questa garanzia sarebbe molto grave", ha aggiunto il neo-presidente dell'Anm, nominato da poche settimane al posto del suo predecessore, Giuseppe Santalucia.

"Non difendiamo alcun privilegio, nessuna situazione di particolare vantaggio, mi spiace che" alcune persone "lo pensino, lo capisco, perché si è formata una narrativa che non corrisponde alla realtà", spiega ancora Parodi: "Non siamo eroi, ma cittadini che lavorano seriamente e credono nella giustizia"-

Dalla maggioranza, arrivano le parole distensive ma ferme di Raffaele Nevi, parlamentare di Forza Italia intervenuto ad Agorà, su Rai 3: "Lo sciopero è legittimo. Questo è il Paese degli scioperi, quindi ci mancherebbe altro. Io penso che la politica debba ascoltare, però debba anche decidere. Ascolto massimo, siamo anche positivamente colpiti dall'impostazione, se non altro nei toni, del nuovo Presidente dell'Anm. Ma non mi pare che nei fatti cambi una posizione di no a tutto e di mantenimento dello status quo che non ci vede consenzienti".

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