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Francesco Lo Voi, il magistrato con il conflitto di interessi

Mario Sechi
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Cosa succede quando un magistrato entra in conflitto con il governo e poi deve prendere una decisione sull’avvio di un’inchiesta che riguarda proprio quel governo con cui è in lite? Non è un caso astratto, un esempio scolastico, è la realtà: il procuratore Lo Voi contesta le decisioni della Presidenza del Consiglio (nella persona del sottosegretario Alfredo Mantovano) su una questione di voli di Stato dove, non casualmente, il passeggero sulla rotta Palermo-Roma è lui, il procuratore Lo Voi.

Mantovano, che nel governo ha la responsabilità del monitoraggio e dell’autorizzazione dei voli (pagati dal contribuente), ha qualcosa da eccepire e Lo Voi fa ricorso fino al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

 

 

 

Cosa dirà il Capo dello Stato? In un altro mondo, il Lo Voi in lite con Palazzo Chigi non dovrebbe neppure sfiorare casi giudiziari che riguardano l’esecutivo, per ragioni se non giuridiche (che sarebbero fondate) quantomeno di stile e bon ton istituzionale, perché il confine tra giudizio e pregiudizio in questo caso è una pattinata sul ghiaccio sottile.

È uno dei tanti aspetti surreali che girano intorno all’indagine che la Procura di Roma ha avviato su mezzo governo, ma ce ne sono altri, una serie di coincidenze, dettagli in cui s’annida il diavolo: prima di tutto, il ruolo della Corte Penale Internazionale nell’arresto fuori dalle regole del libico Almasri che è diventato una preda nel suolo italiano dopo aver girato indisturbato all’estero. Altro che peculato, questa è una storia di tentato “perculato” nei confronti dell’Italia.

 

 

 

Non siamo finiti nel trappolone solo grazie al sesto senso di Meloni per il pericolo. Bene ha fatto il governo italiano a espellere il figuro libico, solo un idiota (e ce ne sono parecchi) può tenersi in casa una calamita di instabilità internazionale. L’Italia ha nemici interni e esterni, tutti pronti a abbattere il governo Meloni che oggi ha un ruolo strategico nel Mediterraneo, lo spazio in cui la Libia è la piattaforma di lancio dei trafficanti di esseri umani. Non c’è nessun complotto, è tutto visibile, viaggia ad alta quota.

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