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A l'Anm vincono di nuovo le toghe rosse

di Giovanni M. Jacobazzi mercoledì 29 gennaio 2025

2' di lettura

La magistratura italiana è sempre più a “gauche”. Alle elezioni per il rinnovo dell’Associazione nazionale magistrati, su 6.855 votanti (gli aventi diritto erano 8.404), i gruppi di sinistra hanno raccolto ben 2.884 consensi. Oltre al consolidamento del cartello progressista Area, le “toghe rosse” di Magistratura democratica hanno infatti riscosso un successo clamoroso, raddoppiando la propria rappresentanza all'interno del Comitato direttivo centrale. Chi si aspettava un’inversione di tendenza sarà dunque rimasto molto deluso. Il gruppo conservatore di Magistratura indipendente, anche se è risultato essere il più votato, si è fermato a 2.065 voti, con la necessità quindi di fare accordi al momento della formazione della giunta esecutiva. Successo inaspettato anche per Unicost, la corrente dell’ex numero uno delle toghe Luca Palamara, caduto in disgrazia e radiato dalla magistratura, che dai 1212 voti dell'ultima tornata elettorale è arrivato a 1560.

Tracollo infine per Articolo 101, il gruppo “antisistema” e favorevole al sorteggio per la nomina dei componenti del Consiglio superiore della magistratura, che ha preso solo 300 voti, dimezzando i consensi. I 749 magistrati che alle scorse elezioni avevano votato per Autonomia&indipendenza, corrente fondata dall’ex pm di Mani pulite Piercamillo Davigo, e che si è sciolta, secondo le prime analisi dovrebbero essersi spostati quasi tutti a sinistra. Magistratura democratica, dicono i commentatori, è riuscita a far presa sui giovani, confermando ciò che è avvenuto alle ultime elezioni per il Parlamento europeo dove Alleanza Verdi Sinistra, la lista di Mimmo Lucano e Ilaria Salis, ha fatto il botto proprio fra gli under 35. L’8 febbraio si terrà la prima riunione dove si dovrà scegliere chi prenderà posto del presidente Giuseppe Santalucia e del segretario generale Salvatore Casciaro. Sulla carta il posto di presidente spetterebbe al più votato, 688 preferenze, il giudice del lavoro del tribunale di Palermo Giuseppe Tango, rappresentante di Magistratura indipendente. In caso contrario ci sarebbe Antonio D’Amato, ex togato al Csm e procuratore a Messina, anche lui di Mi. 

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Il più votato della lista di Area è stato il pm di Rieti Rocco Maruotti, componente uscente dell’Anm. Per Unicost successo di Marcello De Chiara, giudice a Napoli, mentre nella lista di Magistratura democratica il più votato è stato il giudice milanese Sergio Rossetti. Con Md risulta eletto anche Marco Patarnello, il sostituto pg di Cassazione finito al centro delle polemiche per una mail critica nei confronti di Meloni, considerata più pericolosa di Berlusconi e da contrastare. Altro nome noto è quello del pm di Cagliari Andrea Vacca, eletto con Area, che aveva terremotato la giunta sarda presieduta dal leghista Solinas. E poi Stefano Celli (Md), fautore con la giudice Silvia Albano delle proteste dello scorso fine settimana contro il governo a proposito della riforma della separazione delle carriere in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario.

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