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Anm, Delmastro contro Santalucia: "Roba da Unione Sovietica"

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"Si sta facendo un processo alle intenzioni. Pensavo si fosse estinto con l’Unione sovietica, ma forse mi sbagliavo": il viceministro della Giustizia Andrea Delmastro lo ha detto a proposito del dibattito sulla riforma costituzionale per separare le carriere dei magistrati. Il riferimento, in particolare, è alle ultime dichiarazioni del presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, secondo cui ci sarebbe un obiettivo nascosto dietro questa riforma voluta dal governo, ovvero indebolire il potere giudiziario e assoggettare le procure alla volontà dell'esecutivo di turno.

"Ma Santalucia - ha risposto Delmastro, intervistato da La Stampa - non riesce a spiegare perché prevedere due Consigli superiori della magistratura, uno per i pm e uno per i giudici, dimezzerebbe le loro garanzie di autonomia e di indipendenza". Secondo lui, infatti, succederebbe il contrario: "Sfido i magistrati a trovare una qualunque altra categoria di lavoratori che si lamenti del raddoppio dei propri organi rappresentativi. Noi li stiamo rafforzando e al tempo stesso garantiamo la terzietà del giudice nel processo, perché per noi il magistrato, quando giudica, non può aver giocato nella stessa squadra di chi invece accusa".

 

 

 

Per Delmastro, inoltre, dietro l'attacco di Santalucia  ci sarebbe "un motivo più serio", cioè "una sorta di atteggiamento conservativo". Dunque, ha aggiunto: "Non hanno il coraggio di confessare che il vero punto critico della riforma, per loro, è il sorteggio dei componenti del Csm. Perché debellerà la degenerazione delle correnti che tanto male ha fatto all’onorabilità sociale della magistratura e che spesso, di recente, ha costituito l’humus per la mercificazione dei posti direttivi e delle carriere".

 

 

 

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