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Magistratura, ecco il conto pagato dagli italiani per gli errori dei giudici

Alessandro Gonzato
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Avete visto, dicono a sinistra: Salvini è stato assolto, di cosa vi lamentate, la giustizia funziona. Fa niente se un giudice l’aveva portato alla sbarra per sequestro di persona e poi s’è scoperto che «il fatto non sussiste». La riforma non serve, sentenziano i progressisti. Funziona così bene che dal 1991 al 31 dicembre 2022 gli errori giudiziari hanno coinvolto 30.778 persone. La media è di circa 960 casi all’anno. L’ultimo analizzato in modo dettagliato, dicevamo, è il 2022 quando le ingiuste detenzioni ed errori vari sono stati 547 (l’anno prima erano stati 25 in più). I dati sono raccolti sul sito errorigiudiziari.com. La malagiustizia ci è costata 932 milioni 937mila euro, oltre 29 milioni all’anno che sono più di 2 milioni al mese, più o meno 65mila euro al giorno. Queste sono le cifre, di per sé impressionanti. Ci sono poi i drammi di chi si è suicidato, ammalato, delle persone segnate per sempre da accuse e condanne infamanti, oltre che da ingiuste detenzioni. Quanti giudici hanno pagato per la sequenza infinita di errori?

LE VITTIME
Il caso di malagiustizia più famoso è quello di Enzo Tortora, arrestato nell’83 per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Il giornalista è stato distrutto da capi di imputazione che ancora oggi gridano vendetta. Il più grande errore giudiziario della storia italiana, per durata, è quello di Beniamino Zuncheddu, l’ex pastore sardo sbattuto in carcere per 33 anni e poi liberato perché si è scoperto che con l’omicidio di altri tre pastori non c’entrava niente. E però c’è una moltitudine di persone sconosciute passate per le forche del sistema che la sinistra vorrebbe mantenere così com’è: alcuni sono finiti al fresco per un’interpretazione sbagliata delle intercettazioni; altri per le calunnie di parenti ribelli; c’è chi è stato arrestato per un furto nonostante si trovasse a centinaia di chilometri di distanza, all’estero, come Nikola Kastratovic, finito in manette per una rapina con sparatoria in una villa nel Veronese, e peccato che lui fosse in Serbia. Condannato a dodici anni di reclusione, ne ha impiegati dieci per dimostrare la propria innocenza. Assolto «per non aver commesso il fatto». Francesco Raiola invece è stato arrestato per delle mozzarelle di bufala scambiate per droga. Durante le indagini era stato scambiato per un narcotrafficante: quattro anni dopo un altro giudice ha stabilito che era solo affamato. Nella stessa indagine una partitella di calcio tra amici è stata confusa con una scorta di cocaina.

 

 

LE CITTÀ
Stando ai dati del ministero dell’Economia elaborati da errorigiudiziari.com è Reggio Calabria la provincia in cui la malagiustizia incide di più economicamente: 10 milioni 300mila euro, seguita da Palermo (3 milioni e mezzo), Roma (quasi 2 milioni), e poi Napoli, Catania, Milano, Lecce, Salerno, Catanzaro e L’Aquila. Da una serie di sondaggi pubblicati nelle ultime settimane emerge che un italiano su due non ha fiducia nella magistratura. Ci sono tanti giudici scrupolosi, preparati e non schierati politicamente, va ricordato. Ma la percentuale emersa dai sondaggi è emblematica.

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