Bongiorno, la bordata a Open Arms dopo il trionfo in tribunale: "Agli atti c'è un video che parla chiaro"
"La chat di Palamara e quella frase in cui si diceva di attaccare Salvini. Chiuso il cerchio". Così la senatrice Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini nel processo di primo grado che lo ha visto assolto per la vicenda Open arms, spiega in un’intervista al Corriere della Sera cosa è successo dal suo punto di vista. "Non è una sentenza contro i migranti. La linea di Salvini è quella del rigore e del rispetto delle regole. Sotto il suo ministero si erano ridotti sbarchi e morti in mare", aggiunge l’avvocata. E ancora: "C’erano fatti totalmente in ombra li abbiamo resi visibili. Fin da subito c’erano numerose soluzioni per fare sbarcare i migranti. Erano stati presi a bordo l’1, il 2 e il 10 agosto. Sin dal 2 la nave sarebbe potuta tornare allo Stato di bandiera, la Spagna. Invece è rimasta".
A questo punto si pone una domanda pesantissima: "Perché anche dopo l’arrivo a Lampedusa, quando le condizioni meteo erano migliorate, e dopo aver fatto rifornimenti non torna al porto di bandiera? Perché non obbedisce all’ordine della Spagna di tornare al porto di bandiera? Perché non accettare il trasbordo parziale dei migranti in navi spagnole e italiane? Tra le ragioni che si opponevano c’era una presunta necessità di obbedire “all’Italia”, ma l’Italia continuava a invitarli a tornare in Spagna". Infine aggiunge due evidenze: "Agli atti c’è un video in cui i migranti esultano perché stanno per sbarcare e l’armatore dice che sono felici non perché stanno sbarcando ma perché è caduto Salvini".