Simonetta Cesaroni, "niente archiviazione". Giallo di via Poma, l'ombra dei servizi segreti
Resta aperta l'inchiesta sul cosiddetto giallo di via Poma, uno dei grandi misteri della cronaca nera italiana degli ultimi 40 anni. Il gip di Roma ha respinto infatti la richiesta di archiviazione sul delitto di Simonetta Cesaroni. Agitando ancora lo spettro dei servizi segreti, un tema ricorrente in tutte le storie senza soluzione del Dopoguerra italiano.
A darne notizia è stato il quotidiano La Repubblica, secondo cui "nell'appartamento in cui fu uccisa Simonetta il 7 agosto 1990" per la gip capitolina "c'erano documenti riservati dei servizi segreti. E su quelle carte investigatori e pubblici ministeri non dovevano metterci le mani. È questa la tesi della magistrata Giulia Arcieri che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura capitolina, dando indicazioni molto precise su come procedere: grande attenzione sull'intervento di 'poteri forti' nelle vecchie indagini inquinate".
In particolare la giudice chiede ai pm "che venga fatta piena luce sugli 007 - si legge - sulle inchieste passate e anche sul celebre colpo di Massimo Carminati al caveau della cittadella giudiziaria del 1999. Tante le persone che la procura dovrà sentire, vecchi protagonisti e soggetti mai ascoltati prima. Tra questi ci sono anche Carmine Belfiore, ex questore di Roma e numero due della polizia, e Sergio Costa, ex 007 e genero dell'allora capo della polizia Vincenzo Parisi".