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Magistratura, Anm: troppo lavoro con le nuove leggi. La Lega replica: "Fate meno congressi"

Fabio Rubini
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Ormai non c’è un solo provvedimento del governo di centrodestra che non susciti qualche lagnanza da parte della magistratura. Ieri, oltre al documento con tutte le lagnanze dei magistrati, si è registrata anche una curiosa lamentela che riguarda il botta e risposta a suon di provvedimenti e sentenze riguardante i migranti e il loro status. A muoversi questa volta è stato il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, che ha invitato il ministro Nordio «ad adoperarsi per scongiurare il rischio di un irragionevole aggravamento della già fragile struttura organizzativa delle Corti di appello, al fine di non condannare al fallimento lo straordinario impegno degli uffici giudiziari per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr».

Nel mirino del giudici dell’Anm è finita la reintroduzione del reclamo in Corte di appello contro i provvedimenti dei tribunali sui richiedenti asilo e l’emendamento al decreto flussi che attribuisce la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti d’Appello. Tutti provvedimenti presi dal governo in risposta all’iniziativa dei magistrati di contestare con le sentenze, l’applicazione della legge sull’immigrazione che stabilisce la lista dei Paesi sicuri nei quali è possibile rimpatriare i migranti clandestini. Il cosiddetto “protocollo Albania”.

 

 

Secondo i componenti del Comitato direttivo dell’Anm «la definizione dei processi d’appello sarà resa più difficoltosa in quanto dalle prime stime si prevede che le Corti saranno gravate da sopravvenienze di 30mila procedimenti all’anno, da definire peraltro in tempi ristrettissimi». Procedimenti che si potrebbero evitare semplicemente applicando la legge approvata dal parlamento. A dare man forte all’Anm è subito arrivato il leader di Avs Angelo Bonelli: «Questa destra è nemica della legalità e della giustizia».

Critiche alla maggioranza sono arrivate anche da Riccardo Magi, segretario di +Europa: «La preoccupazione dell’Anm è più che fondata: l’emendamento della maggioranza che cancella di fatto le sezioni immigrazione dei tribunali creerà un caos indicibile che ricadrà non solo su giudici, avvocati e richiedenti asilo, ma sui cittadini stessi. Che ci sia già una levata di scudi da parte della Lega- chiude Magi- è sintomatico del fatto che la destra di governo prepara la sua strategia difensiva per quando i tribunali saranno paralizzati. Diranno cioè che è colpa della magistratura politicizzata. Nulla di nuovo».

Sulla vicenda il Carroccio, evocato da Magi, non c’è andato leggero. In una nota ufficiale si legge: «Rassicuriamo l’Anm: per screditare la magistratura, basta la magistratura che blocca le espulsioni dei clandestini delinquenti, libera gli spacciatori per errore, va in piazza contro il governo, chiede la galera per Matteo Salvini perché “ha ragione ma va attaccato”. Per invertire la tendenza, basterebbe iniziare dalle cose più banali. Per esempio: meno convegni e più lavoro».

 

 

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