Migranti in Albania, il tribunale di Roma sospende la convalida di trattenimento di 7 migranti
Ci risiamo: i giudici si scagliano contro il governo. È di poco fa la notizia della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma che ha sospeso la convalida dei trattenimenti nel Cpr albanese di Gjader di 7 migranti, cittadini provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh, già trasferiti in Albania. Il provvedimento oggetto di convalida è stato emesso dalla questura di Roma che ha emanato un provvedimento di trattenimento nel centro di prima accoglienza. Per uno di loro, richiedente asilo, dato lo stato di fragilità è stata invece disposta la permanenza in un Cpr Italiano. Alla luce della sospensione i 7 migranti torneranno in Italia e saranno liberi. Intanto i giudici della sezione immigrazione attendono il parere dalla corte di Giustizia europea.
Per un ottavo migrante, anche lui richiedente asilo e risultato vulnerabile, era già stato disposto il rientro in Italia. Lo scorso 18 ottobre i giudici del sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma non avevano convalidato i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma, per i primi migranti che erano stati portati all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader. Ordinanza che è stata poi impugnata dal Viminale in Cassazione.
Una decisione - quella di oggi - anticipata dal presidente di Magistratura Democratica, Silvia Albano, durante un evento e che ha portato a chiedere delucidazioni attraverso un'interrogazione. "Ieri avevo denunciato il fatto che la magistrata Albano, in occasione del comizio organizzato a Roma da Magistratura Democratica, aveva dato l'impressione di conoscere una sentenza che è stata emessa oggi da un giudice monocratico sul rientro dall'Albania di due immigrati destinati al centro gestito dall'Italia in quel Paese - ha spiegato Maurizio Gasparri che ha presentato l'interrogazione -. Mi era sembrato singolare che la Albano, che non è titolare di questo procedimento, sapesse che era già stato depositato un verbale su questa sentenza e che desse l'impressione di conoscerne il contenuto".