Giuristi democratici contro il governo: "Frasi imbarazzanti, invasività e situazione inquietante"
I giudici tornano a occuparsi di politica. "Quanto sta avvenendo in questi giorni intorno al sistema giustizia, alla messa in discussione non solo delle decisioni giudiziali, ma, in fondo, del potere di decidere e a chi spetta (ai giudici? Al governo? Alla pancia del popolo?) è davvero inquietante". A dirlo è l'Associazione nazionale Giuristi democratici che lancia un "allarme". Un allarme arrivato a pochi giorni dalla mail resa pubblica da Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio ha mostrato sui social una lettera che Marco Patarnello, sostituto procuratore della Corte di Cassazione, avrebbe inviato ad alcuni colleghi di Magistratura democratica, definendola "più pericolosa di Berlusconi".
"Volutamente, non ci soffermiamo sulle espressioni imbarazzanti utilizzate da esponenti del governo in carica su singoli magistrati, ma registriamo preoccupati il disprezzo che si sta spargendo a piene mani sui principi basilari di uno stato di diritto, che sembrano diventati materia da sondaggio - prosegue - l'invasività e la pretesa supremazia delle scelte politiche sull'osservanza delle regole di diritto interno e internazionale, anche se non soprattutto quando hanno a oggetto diritti fondamentali; la messa all'indice, fino a determinare pericolo per l'incolumità personale, di chi invece pretende di darne piena e doverosa applicazione". Da qui la promessa: "Confermiamo il nostro impegno a difendere con forza e in ogni sede le conquiste democratiche nel diritto, i principi di solidarietà e di difesa dei diritti umani, le garanzie processuali per tutte e tutti e a sostenere chi si ostina a farne corretta applicazione nelle aule di tribunale".
E tra le toghe che se la prendono con l'esecutivo, non poteva mancare Giuseppe Santalucia. Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, già intervenuto contro il ministro Carlo Nordio, ha rincarato la dose: "I problemi della modernità - sono state le sue parole a margine del congresso nazionale di Lapec alla cittadella giudiziaria di Salerno - sono tanti e complessi e ci pongono di fronte a sfide importanti. L'immigrazione è, oggi, il terreno su cui si verifica questo scontro, che per noi non è uno scontro quanto il subire una ingiustificata non accettazione di alcune decisioni giudiziarie. Però, mi rendo conto che l'immigrazione è un fenomeno assai complesso. La politica deve poterlo gestire".