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Magistratura democratica, Musolino: "Il governo esaspera il conflitto, noi non lo vogliamo"

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Un decreto per superare lo stop imposto dal tribunale di Roma ai centri di trattenimento per immigrati in Albania. Il decreto in questione è quello varato dal Consiglio dei ministri di ieri, lunedì 21 ottobre, un testo che stabilisce la lista dei 19 Paesi sicuri, Paesi verso i quali gli immigrati possono essere rimpatriati. 

Come assicurato da Giorgia Meloni, il governo risponde all'offensiva, serratissima, della magistratura. Sullo sfondo della vicenda Open Arms che pende su Matteo Salvini, il quale rischia sei anni di carcere, si è aggiunto, appunto, lo stop ai centri in Albania, dunque la email del sostituto procuratore di Cassazione, Marco Patarnello, il testo sulla "Meloni pericolosa". Un clima, insomma, esasperato ed esasperante, dove la polemica è divampata anche su Carlo Nordio, ministro della Giustizia che ha parlato di "sentenza abnorme" in relazione allo stop ai centri albanesi. Parole - per le opposizioni, Anm e Magistratura democratica - per le quali avrebbe dovuto addirittura dimettersi.

Ed ora, a gettare ulteriore benzina sul fuoco, ecco Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, la corrente vicina al Pd delle toghe, il quale in un'intervista a Radio 24, parlando del decreto varato alla vigilia dal governo, ha affermato: "Questo decreto non fa che esasperare il conflitto e di questo noi siamo molto preoccupati, perché se c'è una cosa che noi non vorremo è il conflitto". Una presa di posizione su cui è lecito interrogarsi, poiché per parte della magistratura l'obiettivo sembra proprio essere l'esasperazione del conflitto (si pensi alla email di Patarnello, appartentente a Magistratura democratica).

"Sono sorpreso dalle parole di Nordio che è un giurista - ha ripreso Musolino -. C'è ormai una giurisprudenza consacrata della corte di giustizia europea, raccolta anche dalla corte di Cassazione e anche dalle Corte Costituzionale, che prevede la disapplicazione della norma interna confliggente. È proprio la norma interna, che sia legge o che sia decreto interministeriale ad essere subordinata o subalterna a quella europea che perciò si applica con preferenza su quelle nazionali", ha aggiunto.

"Mi sembra un punto di crisi, quello in cui siamo arrivati, di logoramento della magistratura perché è un punto che dura da tempo - riprende il segretario di Magistratura democratica -. Siamo in un punto di crisi molto acuto perché la magistratura, per il suo dovere essere non può che interpretare le norme secondo il sistema delle fonti che ci siamo dati, che prevede la primazia della norma europea su quella nazionale. La pretesa del governo è che la magistratura, queste sono le parole della presidente del Consiglio, collabori con il Governo privilegiando un'interpretazione delle norme interne, che noi non possiamo fare probabilmente, è contro il nostro dovere essere questo", ha concluso Musolino.

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