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Bossetti, la pm Ruggeri indagata per frode processuale? Il gip archivia tutto

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Doccia gelata per l'assassino di Yara. È stato archiviato il procedimento che vedeva indagata per frode processuale la pm del caso Yara Gambirasio, Letizia Ruggeri, a Venezia. Le indagini erano partite da una denuncia di Massimo Bossetti, l'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne scomparsa nel 2010, contro un giudice e una cancelleria della Corte d'assise di Bergamo in ordine ai reperti del processo che portarono alla sua condanna. Il gip di Venezia, di fronte a una richiesta di archiviazione, aveva disposto l'iscrizione nel registro degli indagati del pm. Poi in un secondo momento i legali di Bossetti si erano opposti all'archiviazione, che invece il gip di Venezia ha disposto. 

Per il gip di Venezia Alberto Scaramuzza la decisione della pm di Bergamo Letizia Ruggeri - quella su cui verteva la denuncia - di spostare dal frigorifero dell'ospedale milanese San Raffaele all'ufficio Corpo di reati del tribunale di Bergamo le 54 provette contenenti Dna "non è affatto un comportamento illegittimo o anomalo o deviante tale da far dedurre che fosse stato mosso da finalità diverse e illecite". Il giudice, archiviando la posizione del pm nel provvedimento, ha citato anche le dichiarazioni spontanee rese da Letizia Ruggeri al pm di Venezia il 13 febbraio 2023. Dichiarazioni da cui si evince che il magistrato bergamasco "si era formata il preciso convincimento, più volte ribadito, che le eventuali nuove analisi sul Dna mitocondriale non avrebbero comunque potuto mettere in discussione l'individuazione certa del Bossetti avvenuta sulla base del Dna nucleare".

Il convincimento si era formato "sulla base delle sentenze di merito di primo e secondo grado, confermate dalla Cassazione". Per il giudice, inoltre, gli esiti delle analisi effettuate in fase di indagini sulla base del Dna nucleare "potevano legittimare l'indagata a formarsi il pieno convincimento dell'indiscutibilità della prova raggiunta" e che "l'esito raggiunto dagli accertamenti tecnici in fase di indagini preliminari sulla base del Dna nucleare non potesse essere comunque messo in discussione da ulteriori analisi sul Dna mitocondriale". Per i legali di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, l'archiviazione della posizione del pm Ruggeri "non fa venir meno il fatto storico" della destinazione dei reperti a un luogo non refrigerato dal momento che l'archiviazione esclude il dolo ma conferma quanto accaduto.

 

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