Lega, scandalo-dossieraggio: "Democrazia in pericolo, un piano preciso per colpirci"
Sviluppi inquietanti nel caso-dossieraggio, su cui indaga la procura di Perugia. Si tratta della vicenda che lega i giornalisti del Domani di Carlo De Benedetti, il finanziere Pasquale Striano e altri apparati dello Stato. Nel mirino, il centrodestra e nel dettaglio la Lega.
Secondo quanto scrive La Verità, infatti, il "bersaglio" preferito era proprio il Carroccio. Lo dice chiaro e tondo Raffaele Cantone, secondo cui "emerge un dato inquietante, ovvero la ricorrenza di articoli di giornale concernenti partiti politici o personaggi politici, le cui informazioni sarebbero state acquisite da Striano illecitamente". Le parole e le ricostruzioni del procuratore di Perugia sono pesantissime. E molto circostanziate.
Una vicenda torbida, inquietante, che ovviamente fa insorgere il Carroccio. "Inquietanti rivelazioni di stampa dimostrano che il bersaglio preferito dai giornalisti di sinistra era il Carroccio e Matteo Salvini. Oggi emerge un dato sconcertante che conferma quanto abbiamo sempre denunciato: una montagna di bugie strumentali sulla Lega e un pericoloso attacco alla democrazia", tuonano in una nota Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo della Lega al Senato e alla Camera, prendendo posizione per il partito.
Dunque l'affondo del vicesegretario leghista, Andrea Crippa, ancor più duro: "Non so se sono più sorpreso o preoccupato dopo aver letto le rivelazioni giornalistiche di oggi. Un piano preciso per danneggiare la Lega sembra ormai una cruda realtà che supera ogni fantasia. Certe commistioni tra il vertice della Guardia di Finanza, Magistratura e qualche giornalista compiacente non succedono nemmeno in Venezuela, sbotta.
Quindi Alberto Bagnai, deputato e vicecapogruppo del partito: "Secondo gli inquirenti, gli accessi non autorizzati a database sensibili durano da un decennio. Una raccolta di informazioni che poi veniva usata come maglio da certa stampa rossa contro il centrodestra e la Lega. Un 'complesso mediatico-giudiziario' impegnato a colpire una parte politica ben definita, in spregio ai più elementari requisiti di civiltà di un paese che si definisce libero. Ribadiamo la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti: adesso vogliamo sapere chi sono i mandanti di questa attività di dossieraggio", conclude Bagnani.
"Semplicemente sconcertanti le conferme che leggiamo anche oggi sulla stampa in relazione ad un meccanismo chiaro e preciso ordinato per abbattere politici della Lega - aggiunge Nicola Ottaviani, deputato leghista -. A giudicare dal numero delle persone coinvolte in questo vergognoso spionaggio ai danni di certi esponenti politici, esclusivamente di centrodestra, e dai profili delle persone coinvolte negli accessi illegali ad informazioni riservate, viene da pensare che dietro questa ennesima macchina del fango si nascondesse un sistema ben congegnato, da utilizzare alla bisogna per tessere una trama precisa che, guarda caso, non aveva attenzionato neppure un semplicissimo consigliere di circoscrizione di sinistra. A chi giovava e chi si sarebbe giovato di quell’attività di spionaggio? Siamo certi che l’Autorità giudiziaria di Perugia saprà valutare anche questi elementi per far luce su questo attacco vergognoso alla nostra democrazia", conclude.
E ancora, Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo: "Sui giornali di oggi rivelazioni sconvolgenti sull'inchiesta della procura di Perugia che racconta l'esistenza di un meccanismo per colpire la Lega, tra spionaggio, dossieraggi e fango mediatico. Un piano preciso per colpirci, uno scenario inquietante, su cui è necessario fare chiarezza e andare fino in fondo per accettare tutte le responsabilità. È evidente che la Lega, con le sue battaglie, dia fastidio a qualcuno: ricorrere a questi mezzi non solo è gravissimo e inaccettabile, ma dovrebbe far gridare chiunque all'emergenza democratica. Queste cose, in Italia, non possono e non devono accadere", conclude Borchia. Ora, si attendono risposte.