"Poliziotti maiali", per i magistrati dirlo non è reato
Frah Quintale è un musicista, un rapper italiano più magro che intelligente, almeno stando al nome che si è scelto e a quello che dice. La polizia lo aveva denunciato per vilipendio delle Forze Armate e diffamazione dopo che lui aveva postato su internet un fotomontaggio dove dava agli agenti dei porci, pubblicando un’immagine che li ritraeva con il volto coperto da maschere di maiali sormontata dalla scritta «semi guardi così...». Il processo però difficilmente si farà, malgrado il sindacato di polizia abbia presentato regolare denuncia.
La procura di Milano infatti ha chiesto che tutto venga archiviato. «Dall’immagine pubblicata sui social media del cantante» spiegano i magistrati «emergono chiaramente l’inidoneità del comportamento a offendere e la carenza di volontà di insultare».
Ecco un tipico esempio di come, spesso, le motivazioni con cui le toghe giustificano le loro scelte, anziché persuadere l’opinione pubblica destino in essa sgomento. Come si fa a sostenere che una persona che ti mette addosso una faccia da maiale non intende offenderti? Cosa si prefigge allora, di essere complimentoso? E perché truccare una squadra di poliziotti da branco di porci non ha forza insultante?
Registrati qui gratuitamente a Libero e leggi l'articolo integrale di Pietro Senaldi