Nel cammino delle riforme vince chi ha più pazienza
Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera alla riforma della Giustizia, il Senato martedì ha votato l’abolizione dei senatori a vita. Sono due segnali chiari per gli elettori del centrodestra, il programma che hanno votato viene rispettato (e ricalibrato alla luce delle sfide del presente), la maggioranza fa il suo lavoro. L’Associazione nazionale magistrati è già sul piede di guerra, il Partito democratico ha dichiarato che l’autonomia delle toghe è in pericolo. Dunque tutto va bene. Ieri su Repubblica ho letto questo titolo: «Giustizia, il governo accelera sulle carriere separate. La freddezza del Quirinale». Non c’è alcuna corrente siberiana che viene dal Colle, Repubblica ha impaginato una balla, l’incontro di martedì scorso tra Carlo Nordio, Alfredo Mantovano e Sergio Mattarella è andato bene e il governo ha licenziato il testo del Guardasigilli dopo aver informato il Capo dello Stato. (...)
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